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Birre, grigliata e partita di calcio. La pasquetta dei poliziotti nel cortile del carcere di Firenze

Una quarantina di agenti di polizia penitenziaria insieme alle loro famiglie hanno festeggiato la Pasquetta nel cortile del penitenziario in barba ai divieti di assembramenti, organizzando una grigliata con fiumi di birra e persino una partita di calcio. Come se non bastasse nessuno indossava le mascherine.
A cura di Davide Falcioni
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Milioni di persone chiuse in casa; decine, centinaia di appelli a non uscire, elicotteri nei cieli di tutta Italia e la gogna pubblica dei pochi che, in perfetta solitudine, facevano una passeggiata o una corsa in spiaggia. Mentre accadeva tutto questo, però, nel cortile del carcere di Sollicciano, a Firenze, agenti della polizia penitenziaria e i loro familiari accendevano i babecue e organizzavano una festa per celebrare la Pasquetta, con tanto di grigliata, partitella di pallone, bicchieri di vino e a quanto pare anche la presenza di non pochi bambini. A riportare la notizia, con tanto di foto del succulento arrosto, è stata La Nazione, che ha anche documentato l'assembramento di persone, per lo più sprovviste di mascherine e guanti e tutt'altro che distanziati.

Il pomeriggio di lunedì 13 aprile, giorno di Pasquetta, sono state segnalati rumore e voci nel cortile del carcere fiorentino: temendo che si potesse trattare di una nuova protesta organizzata dai detenuti dopo quelle del mese scorso, qualcuno ha chiesto chiarezza e segnalato l'episodio. Non si trattava però di una rivolta, bensì di una grigliata per onorare il lunedì dell'Angelo e sembra ci sia stata anche una partita a calcio nel campetto dell'istituto ignorando del tutto i divieti di assembramenti imposti durante l'emergenza sanitaria. Della festa sarebbe stato all'oscuro persino il direttore del carcere, Fabio Prestopino, "Non ne sapevo niente e ho già fatto partire un'inchiesta interna per capire come si siano svolti i fatti".

A quanto pare lunedì il direttore del penitenziario non era a Firenze ma è stato chiamato da un funzionario del vicino istituto Gozzini, la casa circondariale a custodia attenuata, che segnalava un anomalo chiasso nel cortile del carcere. Il direttore avrebbe subito telefonato per accertarsi di eventuali problemi, ma sarebbe stato rassicurato che tutto era tranquillo. Solo successivamente è emerso che non solo non si trattava di una rivolta dei detenuti, ma era una festa organizzata dai poliziotti con le rispettive famiglie in barba ai divieti. Il direttore e il capo della polizia penitenziaria sono stati convocati per questa mattina dal provveditore regionale.

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