Bimbo di 2 anni rischia di perdere la vista, operato al Gaslini: “Aveva una grave malformazione all’occhio”

Rischiava di perdere la vista, ma grazie a un complesso e raro intervento un bimbo di 2 anni potrà continuare a vedere il mondo attorno a sé. Una storia di eccellenza medica italiana che arriva da Genova.
L’operazione, una neurotizzazione corneale, è stata realizzata per la prima volta nel nostro Paese su un paziente così giovane dall’équipe di Oculistica dell’Istituto Gaslini (diretta da Massimiliano Serafino), in collaborazione con la Chirurgia Maxillo-Facciale del Policlinico San Martino (diretta da Bernardo Bianchi).
Il piccolo, hanno spiegato dall'ospedale, era affetto da agenesia (assenza, ndr) del V nervo cranico di destra, responsabile della sensibilità della cornea e fondamentale per la salute dell'occhio.
In assenza di innervazione, infatti, l’occhio non riesce a nutrirsi e a difendersi e questo esponeva il bambino a ulcere corneali ricorrenti e a un elevato rischio di perdita della vista.
Al piccolo è stato prelevato un nervo sensitivo dalla gamba, chiamato nervosurale, ed è stato collegato ai nervi sovraorbitario e sovratrocleare del lato sano del volto. Il nuovo ‘cavo nervoso’ è stato poi fatto passare sotto la cute fino al lato dove il nervo non esisteva.
Una volta arrivato all’occhio, è stato suddiviso in quattro sottili fasci per garantire la maggiore innervazione possibile ed è stato inserito in piccole tasche create sulla sclera, la parte bianca dell’occhio.
"Da qui, nei prossimi mesi, le fibre nervose dovrebbero crescere e raggiungere la cornea, permettendole di tornare a nutrirsi e a proteggersi come dovrebbe”, spiegano Massimiliano Serafino e Bernardo Bianchi, Direttori dell’Oculistica del Gaslini e della Maxillo-facciale del San Martino di Genova.
"La neurotizzazione corneale è una tecnica complessa che consente di restituire sensibilità e nutrimento alla cornea quando il nervo originario non è presente o non funziona", ha detto Raffaele Spiazzi, direttore sanitario del Gaslini.
"Nel nostro piccolo paziente rappresentava l’unica possibilità per proteggere l’occhio e tentare di recuperare una funzione visiva adeguata", ha aggiunto.
"Questo intervento è stato possibile grazie al lavoro integrato degli oculisti, dei chirurghi maxillo-facciali del San Martino, degli anestesisti, degli infermieri di sala e di reparto, del personale amministrativo con il supporto delle direzioni dei due ospedali. – conclude – A tutti loro va il mio sincero ringraziamento”.
L’operazione si è svolta senza complicanze, la rigenerazione nervosa è già iniziata e il bambino è stato dimesso. Nei prossimi mesi verranno monitorati i progressi, con l’obiettivo di garantire una funzione visiva il più possibile simile a quella di un coetaneo sano.