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Bimbo appena nato colpito da improvvisi tremori: è positivo alla cocaina ma la madre risulta negativa

Il caso scoperto all’ospedale Vito Fazzi di Lecce quando il neonato è stato sottoposto a test tossicologici a seguito di strani sintomi appena nato. In attesa di ulteriori accertamenti su come si sono svolti i fatti, la madre è tornata a casa ma il piccolo rimane ricoverato.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Un bimbo appena nato all'ospedale Vito Fazzi di Lecce è risultato positivo alla cocaina dopo essere stato sottoposto ai test di controllo da parte dei medici che si erano insospettiti per i pesanti sintomi che avevano colpito il neonato in sala parto. Da allora il piccolo non ha mai lasciato l’ospedale salentino e rimane ricoverato nel reparto di Neonatologia per le cure del caso. Intanto si indaga sui genitori per accertare quando e come il piccolo sia stato esposto alla sostanza stupefacente. A complicare la situazione il fatto che la madre, sottoposta ai controlli, è risultata negativa alla sostanza.

Come ricostruisce il Corriere Salentino, la scoperta è avvenuta proprio durante il parto, il 17 ottobre scorso, quando il neonato appena venuto al mondo mostrava forti tremori apparentemente inspiegabili che hanno messo in allarme i medici. I successivi test tossicologici sul piccolo disposti dai sanitari hanno confermato i sospetti e fatto emergere la presenza della cocaina nel suo organismo. A questo punto anche la madre è stata sottoposta agli stessi controlli ma è risultata negativa alla sostanza.

Come prevede la legge, il caso è stato subito segnalato dai medici alle autorità competenti e la vicenda è finita sulla scrivania della Procura per i minori di Lecce. Nel frattempo sono intervenuti anche i servizi sociali del comune di residenza della coppia di genitori, che abitano in provincia. I due si dicono completamente estranei alla droga e sorpresi di questa positività del piccolo.

Secondo chi sta seguono la vicenda, però, non è esclusa una precedente esposizione del neonato nella pancia. In pratica l’ipotesi, ancora tutta da accertare, è che mentre la donna adulta abbia smaltito un piccolo quantitativo di sostanza, il neonato per sua natura invece abbia assimilato trattenendo le tracce della droga fino alla nascita.

La madre è stata già dimessa ed è tornata a casa dopo il parto, ma in attesa di ulteriori accertamenti su come si sono svolti i fatti, il piccolo rimane invece ricoverato e non può rientrare a casa senza il nulla osta della Procura che si sta occupando del caso.

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