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Bimbi uccisi a Trento, pm: “Possibile movente economico, padre non ha lasciato biglietti”

Potrebbero esserci difficoltà economiche alla base del gesto del 45enne che a Trento ha ucciso due dei suoi tre figli e poi si è tolto la vita. L’uomo, hanno spiegato gli inquirenti, lavorava in casa ed era normalmente insieme ai figli quando la moglie non c’era.
A cura di Susanna Picone
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Potrebbero esserci motivazione di carattere economico dietro la tragedia che si è consumata oggi a Trento, dove due bambini, di due anni e mezzo e quattro, sono stati trovati morti in casa. I due bambini sarebbero stati uccisi dal padre, che poi si è suicidato lanciandosi in un dirupo. “La pista principale è legata al movente di tipo finanziario”, ha detto il sostituto procuratore Pasquale Profiti.  “Si ipotizza che il padre, Gabriele S., 45 anni, potesse avere difficoltà di carattere economico. Nessun biglietto o altra indicazione scritta è stata trovata sulle motivazioni del gesto”, ha spiegato Profiti. Il sostituto procuratore ha quindi parlato di “un evento sorprendente”, del quale non vi era stata alcuna avvisaglia. Ha inoltre aggiunto che i rapporti dell’uomo con la moglie erano ottimi, assolutamente normali. L'uomo aveva anche un'altra figlia, di 13 anni, al momento della tragedia in gita scolastica. È stato confermato che l'arma del delitto potrebbe essere stato un martello oppure un oggetto contundente similare.

I due bambini trovati morti in soggiorno – Ai cronisti che chiedevano quale potesse essere stato il momento scatenante della violenza il pm ha risposto che l'avvenimento principale è difficile da ricostruire. Ha poi spiegato che non ci sono stati tentativi di inquinare la scena del delitto e che i bambini sono stati trovati in soggiorno. Questa mattina il padre avrebbe dovuto accompagnarli a scuola. “La moglie – ha aggiunto Profiti – era uscita di casa come tutte le mattine, una situazione normale per la famiglia. Era ciò che accadeva quotidianamente”. L'uomo trovato poi senza vita svolgeva delle attività finanziarie, lavorava in casa ed era normalmente in casa con i figli quando la moglie non c'era.

Al momento non risulta che l’uomo fosse in cura per fatti depressioni – Il magistrato ha riposto poi in questi termini a un cronista che ha ricordato che l'uomo oggi aveva un appuntamento per una compravendita immobiliare a mezzogiorno e ha chiesto se ciò sia da collegare con la tragedia: “Il collegamento – ha risposto Profiti – lo potete fare voi come noi”. Al momento non risulta che l’uomo fosse in cura per fatti depressioni. Riguardo i bambini, non si sa se si siano accorti di quanto stava accadendo: qualche risposta potrà fornirla l’autopsia in programma questa sera. Il Procuratore capo di Trento Marco Gallina ha ammonito i cronisti a osservare la necessaria discrezione nel divulgare dettagli sulla vicenda, “in quanto a questa tragedia se ne aggiungono altre che toccano i familiari”.

I vicini: “Sembravano una famiglia da pubblicità in tv” – “Non avrei mai pensato che Gabriele avrebbe potuto fare una cosa del genere, sembravano una famiglia da pubblicità in tv. Lui sembrava una bellissima persona che adorava i suoi bambini”, uno dei commenti di chi conosceva la famiglia di Trento. Una delle bariste del locale che si trova nel quartiere delle Albere ha parlato di “una famiglia unita, bellissima, perfetta”, di un  papà che “aveva un bellissimo modo di fare con i bambini”. “I bimbi erano molto legati anche al nonno paterno, che vive nell'edificio di fronte. Ieri mattina li ho visti come sempre, era tutto normale, erano sereni, anche il padre”, ha aggiunto parlando di un legame stretto anche tra l’uomo e la figlia maggiore scampata alla tragedia. Per il vescovo di Trento, Lauro Tisi questa “è una tragedia familiare, con il suo indicibile carico di dolore, che toglie il respiro”.

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