Barista stuprata per ore a Piacenza, catturato l’aggressore. Salvini: “Castrazione chimica”
Ha aspettato che all’interno del bar dove lavora non ci fosse più nessuno, e qualche minuto prima della chiusura del locale, l’ha legata, imbavagliata e quindi stuprata per almeno 4 ore. Una notte d’orrore quella vissuta da una donna cinese a Piacenza, costretta da un uomo a subire violenza sessuale nella notte tra mercoledì e giovedì. Il presunto responsabile, Nicolae Istrati, dell'aggressione è stato fermato a Milano: progettava il ritorno in Romania.. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha invocato "zero sconti, pena certa da scontare solo in galera e castrazione chimica".
Secondo il racconto della stessa vittima ai carabinieri, scattato l’orario di chiusura del locale, la barista avrebbe iniziato le consuete pulizie prima di abbassare la saracinesca: ma mentre si trovava da sola tra i tavolini all’esterno del locale sarebbe stata aggredita. Un uomo l’avrebbe trascinata dentro il bar e avrebbe abusato di lei da mezzanotte alle quattro del mattino. Solo a quell’ora le sue grida sono state udite dai vicini che hanno chiamato i soccorsi. La vittima, che ha circa 40 anni, è in ospedale, sotto choc. Per le lesioni riportate ha ricevuto una prognosi di 20 giorni.
A dare la notizia, la stampa locale, che parla di “un uomo dalla carnagione olivastra”. Al momento sulla vicenda, di cui ha dato notizia la stampa locale, c’è forte riserbo da parte degli investigatori e della procura, che ha affidato il caso al pm Emilio Pisante. I carabinieri hanno già ascoltato diverse persone e isolato la zona antistante il bar di viale Dante. Fermato è un romeno di 34 anni, pregiudicato. Ai domiciliari per altri reati, aveva il permesso di uscire durante il giorno, non di notte. In fuga, è stato catturato dai carabinieri di Piacenza, che lo hanno individuato in zona Forlanini, a piedi. Deve rispondere di violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e anche evasione. Da quanto ricostruito dopo la violenza sarebbe tornato a casa a prendere alcuni abiti e poi avrebbe scritto un messaggio al datore di lavoro: "Mi licenzio", era un operaio.“