Bari, dottoressa denuncia violenza sessuale: imputato prosciolto, querela presentata in ritardo

Antonella Cafagna, gup del Tribunale di Bari, ha prosciolto il 52enne di Acquaviva delle Fonti M.Z. dal reato di violenza sessuale nei confronti di una dottoressa in servizio in un ambulatorio di guardia medica della provincia di Bari. Secondo il giudice la donna non avrebbe tempestivamente presentato la querela, facendolo cioè oltre il termine dei sei mesi previsto dalla legge dell'epoca, il 2017, e oggi prolungato a un anno grazie al cosiddetto ‘codice rosso'. Già in sede cautelare il Tribunale del Riesame di Bari aveva dichiarato il reato non procedibile per querela tardiva della persona offesa e aveva scarcerato l'imputato concedendogli gli arresti domiciliari per il solo reato di stalking.
La Procura di Bari aveva di conseguenza fatto ricorso al provvedimento, tornando a chiedere il carcere, ritenendo che il reato di violenza sessuale fosse procedibile d'ufficio perché compreso nelle contestate condotte di stalking. La Cassazione aveva accolto la contestazione della Procura annullando con rinvio la decisione sulla scarcerazione ma il Riesame aveva di nuovo confermato l'obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento per il solo reato di stalking, annullando il provvedimento per la presunta violenza sessuale.
Per il reato di stalking l'imputato, difeso dall'avvocato Filippo Castellaneta, ha già subito nei mesi scorsi una condanna a 6 mesi di reclusione e il processo è ora in appello. L'uomo è accusato di aver perseguitato per oltre un anno con telefonate anche di notte e minacce di morte la dottoressa che, a causa di quegli episodi, dovette cambiare tre diverse sedi di lavoro in pochi mesi. Rispetto all'accusa di violenza sessuale la denuncia era stata presentata tardivamente e per questo, al termine dell'udienza preliminare, il gup ha dichiarato ora il non doversi procedere.