Azzano Decimo, sacchi contenenti resti umani accatastati al cimitero: la denuncia di una coppia

Diversi sacchi neri, di quelli che si usano per buttare la spazzatura, riempiti e accatastati in un magazzino del cimitero di Azzano Decimo. Per catalogarli, un'etichetta con un nome, un cognome e un codice identificativo. Secondo quanto racconta una coppia di cittadini a Il Gazzettino, si tratterebbe di resti umani, probabilmente esumati per scadenza dei termini. "Vederli ci ha molto colpiti – raccontano ancora i due -. Li abbiamo notati da una finestra esterna del magazzino del cimitero, accatastati uno sopra l'altro. Un'immagine che ci ha sconvolti". Subito hanno provveduto a scattare delle foto: con i resti umani chiusi nei sacchi della spazzatura anche attrezzi da lavoro e oggetti per la manutenzione del cimitero. "L'esumazione richiede comunque una degna sepoltura per legge – continuano ancora i coniugi che per primi hanno raccontato il fatto -. Probabilmente anche in fossa comune se non ci sono parenti che possono prendere delle decisioni in merito. Di sicuro non è contemplato un tale abbandono".
Sempre secondo quanto raccontano i due, sul sito del Comune di Azzano Decimo non sarebbe stato pubblicato alcun avviso di estumulazione, così come prevede la legge. Non vi è però la possibilità di scorrere a ritroso un archivio dell'albo pretorio. "Sicuramente i resti delle persone decedute e riesumate sono lì da tempo – asseriscono – e quel magazzino è diventata un'area di deposito salme". La zona solitamente adibita a deposito, sempre in attesa che si facciano avanti dei familiari per una diversa sepoltura, si trova sotto la chiesa del luogo. Quell'area sarebbe però satura. "Ci auguriamo che quei sacchi siano di materiale idoneo e non sacchi della spazzatura. Sono immagini che possono provocare grande dolore in chi ha perso i propri cari. Pensare che in quei sacchetti accatastati uno sopra l'altro possano esserci i resti di un defunto, magari di tuo padre o di tua madre, è davvero doloroso. Dovrebbe esserci almeno l'accortezza di chiudere la finestra per non far vedere quel triste spettacolo". I due coniugi che per primi hanno notato i resti accatastati stavano passeggiando in zona quando hanno visto la consistente pila di sacchi neri proprio sbirciando dalla finestra aperta. A quel punto, capito cosa stesse accadendo, hanno fotografato quanto scoperto.