Attivista No Tav denuncia: “Palpeggiata e insultata dalle forze dell’ordine” (VIDEO)

È stata dura la reazione degli attivisti No Tav in seguito agli scontri che sono avvenuti in Val di Susa e che hanno provocato l’arresto di sette manifestanti e il ferimento – ha denunciato la polizia – di alcuni agenti. In conferenza stampa i No Tav hanno denunciato “minuti di follia” da parte di polizia e carabinieri e hanno raccontato delle violenze, degli insulti e dei palpeggiamenti da parte degli stessi. “Da quando mi hanno fermata a quando mi hanno portata all’interno del cantiere sono stati dieci minuti di follia. Ho ricevuto una manganellata in faccia, mi hanno toccata nelle parti intime e mi hanno insultata”: si è espressa così Marta Camposana, attivista pisana di 33 anni. La donna è stata denunciata per resistenza dopo la guerriglia in Val di Susa.
“Portata al pronto soccorso quattro ore dopo” – Le forze dell’ordine – ha raccontato Camposana – “ci hanno chiusi con due cariche e bersagliati con una pioggia di lacrimogeni. Poi sono stata colpita da una manganellata alle spalle e trascinata a terra. Una volta nel cantiere ho detto che avevo bisogno di un medico, ma mi hanno nuovamente insultata e portata al pronto soccorso soltanto quattro ore dopo, alla fine delle procedure in questura, dove mi hanno denunciata solo perché avevo del Maalox e dei limoni per contrastare i lacrimogeni”.
È un racconto di violenze, di abusi sugli attivisti giunti a manifestare in Val di Susa. Attivisti e persone arrestati che la portavoce del movimento No Tav, in conferenza stampa, ha definito degli “eroi”. Dal canto loro anche le forze dell’ordine hanno parlato, in seguito alla guerriglia di venerdì notte, di “violenza allo stato puro”. Si è espresso in questi termini, in riferimento però ai No Tav, Giuseppe Petronzi, dirigente della Digos torinese.