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Attirava i cinghiali con cibo e li uccideva da casa sua: denunciato il cacciatore “da remoto”

Il singolare metodo di caccia escogitato da un uomo friulano ora beccato e denunciato dal corpo forestale regionale. Una caccia da “remoto” che gli risparmiava tempo e spostamenti ma che rappresentava una condotta potenzialmente molto rischiosa per gli altri residenti della zona.
A cura di Antonio Palma
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Per attirare i cinghiali, un cacciatore spargeva cibo nei dintorni della sua abitazione di campagna e poi si appostava sparando agli animali direttamente dalla sua residenza. Èil singolare metodo di caccia che aveva escogitato un uomo friulano ora beccato e denunciato dal corpo forestale regionale nell'ambito di un'operazione anti bracconaggio. Una caccia da "remoto" che gli risparmiava tempo e spostamenti ma che rappresentava una condotta potenzialmente molto rischiosa per gli altri residenti della zona e per eventuali passanti visto che avveniva non lontano da una strada pubblica.

Il caso scoperto a seguito di una lunga indagine, avviata dopo diverse segnalazioni e durata diversi mesi. Gli uomini del Corpo Forestale regionale hanno dovuto allestire diversi appostamenti per documentare la condotta del cacciatore. Un'attività non facile visto che la caccia avveniva nella proprietà dell'uomo, nel territorio comunale di Corno di Rosazzo, piccolo centro in provincia di Udine, rendendo difficile avvicinarsi senza essere notati.

Viste le pericolose condotte, a carico del Cacciatore è stata disposta anche una perquisizione domiciliare, autorizzata dalla Procura del Tribunale di Udine, che ha fatto emergere altri irregolarità a suo carico. Nella casa dove era solito cacciare è stato rinvenuto, oltre a un fucile con ottica per la visione notturna regolarmente detenuto, anche un fucile modificato e privo di matricola, non denunciato alla Pubblica Sicurezza, e una fototrappola, utilizzata per monitorare la presenza della selvaggina nei pressi dell’abitazione.

Alla fine per l'uomo sono scattate le contestazioni per violazioni legate al reato di foraggiamento artificiale, una pratica vietata, e numerose altre infrazioni amministrative, tra cui la detenzione di reti da uccellagione e la custodia non idonea di cani in recinti di dimensioni ridotte.

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