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Atleta della nazionale femminile di basket in carrozzina umiliata al cinema: “Dimostrami che sei agile”

Atleta della nazionale di Basket femminile in carrozzina umiliata due volte al cinema perché disabile: “Per entrare devi dimostrare che sai camminare”. Poi, scatta la denuncia contro l’usciere del Centro Commerciale che non voleva farle usare l’ascensore.
A cura di Elia Cavarzan
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Nel 1996, Franca Borin di cinquant'anni, è rimasta in carrozzina in seguito ad un incidente stradale. È una donna grintosa, tenace e "con le spalle larghe". vive a Vicenza, ha giocato nella nazionale femminile di basket in carrozzina ed ora disputa nel campionato nazionale di Serie B con la squadra, Hbari 2003, del Bari. Ha contattato Fanpage attraverso l'indirizzo mail segnalazioni@fanpage.it per raccontare la sua disavventura in un cinema a Vicenza. Una doppia umiliazione che racconta tra le lacrime.

"Niente poltrone per i disabili"

"Il 5 novembre scorso mi sono recata con mio figlio al cinema UCI del Centro Commerciale Palladio di Vicenza", racconta con voce tremante, " alla cassa ho chiesto due biglietti, uno per me e uno per mio figlio. Il ragazzo mi ha subito chiesto se volessi rimanere sulla carrozzina o se preferissi il posto a sedere, e io ho subito confermato che preferivo il posto a sedere”. Una domanda che ha trasformato l’intera serata in un incubo senza via d’uscita. “Il ragazzo alla cassa, ha subito chiamato la supervisor, la quale mi ha fatto presente che secondo un regolamento del cinema vista la gratuità del biglietto, io non avrei avuto il diritto di sedermi sulla poltrona”. Nei regolamenti reperibili online non sembra esservi menzione di questo piccolo dettaglio e la stessa Franca Borin ha ammesso di non aver ancora trovato alcun tipo di indizio in merito a questa specifica.

"Devi dimostrare di essere agile"

“Può ben capire”, spiega Franca Borin, “che passare due ore seduti sulla carrozzina, fermi immobili, è una cosa impensabile per la schiena di una persona disabile”. A quel punto, l’atleta ha chiesto di pagare il biglietto per poter accedere al “servizio della poltrona”, ma la risposta è stata un duro colpo per Franca Borin: “La supervisor ha aggiunto che non è solo una questione di gratuità, ma anche di sicurezza, perché per sedermi sulla poltrona avrei dovuto dimostrare che sono agile come i normo dotati a risedermi in carrozzina per scappare da un eventuale incendio, e che in ogni caso, avrei dovuto accedere alla sala a piedi”.

Franca Borin prova a descrivere l’umiliazione provata, ma non ce la fa. Piange. Lo sfogo al telefono e sui social. “La supervisor non ha colpe dei regolamenti interni del cinema, trovo incredibile che nel 2021 debbano ancora esserci queste discrepanze tra ciò che è la realtà e ciò che ci discrimina come persone in carrozzina”.

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"Niente ascensore, scendi dalla rampa del garage"

Ma non finisce qui. Conclusa la proiezione, Franca Borin esce dal cinema che si trova al primo piano del centro commerciale per dirigersi all'auto, ma a quell’ora della sera gli ascensori sono bloccati. Va dal portiere che in quel momento stava presidiando l’area e Franca, assieme al figlio, chiede se è possibile utilizzare l’ascensore per poter accedere al parcheggio. L’addetto si rifiuta, volano parole pesanti, “mi diceva che dovevo scendere per la rampa dei parcheggi che riporta una pendenza del 4%”. Ne nasce una querelle verbale fino a quando Franca, stanca e umiliata, chiama la polizia e viene fatta scendere dall’ascensore.

“Ho deciso di denunciarlo”, spiega Franca Borin, “per quello che è successo e il direttore del Centro Commerciale mi ha già chiamato per dirmi che l’interessato è stato sospeso dal suo incarico. Una notte allucinante che non voglio più ricordare ma che parla di monto di come i disabili vengano trattati nel nostro paese”.

La direzione: "Chiediamo scusa"

Il Direttore del Centro Commerciale ha espresso piena solidarietà alla vicenda che ha coinvolto Franca Borin: “abbiamo chiesto alla società del cinema di formalizzare la loro posizione in merito ai regolamenti previsti in queste situazioni e siamo in contatto con il loro ufficio legale per poter fare luce sull’intera vicenda. Per quanto riguarda l’addetto al servizio di portierato, ci siamo immediatamente dissociati dal suo comportamento che non è quello richiesto dalla nostra direzione. Si è comportato malissimo contro una nostra cliente. Ora c’è la denuncia a suo carico da parte della signora. Ha avuto un atteggiamento sbagliato lontanissimo da quello che la nostra direzione richiede”.

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