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Asti, uccise la mamma malata perché soffriva, il giudice lo assolve: “Ha agito per amore”

Aveva ucciso la madre gravemente malata tre anni fa perché soffriva troppo. Preso dai rimorsi, aveva poi confessato tutto alle forze dell’ordine ed era finito a processo. Il giudice ha chiesto l’assoluzione perché “il fatto non sussiste”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Assolto in tribunale perché il fatto non sussiste. Il 55enne che lo scorso anno aveva confessato ai carabinieri di aver ucciso tre anni prima la madre di 92 anni gravemente malata è stato assolto dal tribunale di Asti. L'uomo era stato convocato dai carabinieri per alcuni atti vandalici, ma in quel frangete si era ritrovato a confessare il delitto avvenuto tre anni prima a Piovà Massaia. Nel dibattimento con rito abbreviato, il pm aveva chiesto per lui una condanna a 7 anni e mezzo ma il 55enne ha sempre affermato di aver agito nell'interesse della madre. L'imputato ha infatti raccontato di essere figlio unico e di aver assistito per tanti anni la madre gravemente malata che in gioventù aveva sempre avuto un carattere dominante. Con gli anni, le sue ossa avevano iniziato a consumarsi, causandole dolori fortissimi nonostante le tre operazioni alle quali era stata sottoposta. Giovanni Ghiotti, seduto al banco degli imputati, ha raccontato di averla vista arrendersi alla malattia ogni giorno fino a quando la situazione era diventata insostenibile. Ha spiegato di averle somministrato un quantitativo di sonniferi elevato per poi soffocarla con un cuscino.

Davanti al giudice ha detto di essere pronto ad accettare qualunque condanna pur di non dover convivere con il peso di quello che all'epoca aveva giudicato un atto d'amore. "A 92 anni le sue ossa stavano diventando polvere – ha spiegato – e le sue sofferenze erano continue ed atroci". Dopo aver seguito la sua coscienza in quell'atto, aveva perso il sonno per tre anni fino a presentarsi davanti ai carabinieri del paese per confessare. Gli agenti avevano ascoltato attoniti la sua storia e poi era iniziato il procedimento penale che avrebbe dovuto indicargli la pena da scontare. Invece il racconto delle sofferenze di sua madre, del pianto della donna per i dolori atroci e della decisione finale hanno portato il giudice ad assolverlo.

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