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Asti, padre uccide il figlio a coltellate: l’omicidio dopo una lite nata per problema di debiti

Un uomo di 61 anni, Piero Pesce, ha ucciso il figlio 28enne, Valerio, nella loro abitazione di Canelli (Asti). Alla base del delitto ci sarebbero problemi di debiti.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Valerio Pesce
Valerio Pesce

Un uomo ha ucciso il figlio all'alba di oggi, mercoledì 23 ottobre, in un'abitazione di Canelli (Asti). Secondo le primissime informazioni fornite dalle forze dell'ordine, l'uomo, Piero Pesce, 61 anni, sarebbe già stato arrestato. L'omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite scoppiata nell'appartamento questa mattina all'alba.

Sull'accaduto indagano i carabinieri di Canelli con i colleghi del Reparto Operativo di Asti. Sono loro a essere giunti per primi nell'appartamento in zona via Giovanni XXIII allertati proprio dal padre che ha composto il 112 dopo aver colpito a morte il figlio, Valerio, 28 anni. L'uomo ha raccontato di aver colpito più volte il figlio con un oggetto affilato: quando i soccorritori del 118 sono giunti sul posto però per il 28enne non c'era già più nulla da fare.

L'uomo invece è stato arrestato e condotto presso la caserma dei carabinieri di Canelli che hanno ascoltato la sua versione dei fatti. Secondo i primi accertamenti, il ragazzo sarebbe stato ucciso al culmine di una lite per motivi legati ai numerosi debiti contratti dal giovane. Valerio Pesce, stando a quanto emerso, aveva infatti diversi problemi di alcolismo e ludopatia.

La situazione familiare, a quanto emerge, era particolarmente difficile da qualche tempo. Il 26enne era tornato a vivere a casa del padre appena un mese fa. La madre era venuta a mancare molti anni fa e lui gestiva da alcuni anni una tabaccheria ad Alba.

Presso l'abitazione teatro dell'omicidio sono in corso i rilievi tecnici del personale specializzato dell'Arma al fine di ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti. L'indagine è ancora in corso e le forze dell'ordine sono al lavoro per raccogliere gli elementi idonei a superare l'attuale presunzione di non colpevolezza degli indagati.

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