Arriva l’aumento per i vigili del fuoco, mediamente da 160 a 400 euro in più

Hanno dovuto attendere ben nove anni ma alla fine il tanto atteso rinnovo del contratto dei Vigili del Fuoco è arrivato. Il nuovo contratto, valido per il triennio 2016-2018, è stato firmato nella mattinata di giovedì presso la sede del Ministero della Funzione Pubblica, a Palazzo Vidoni a Roma, alla presenza dei ministri competenti Marco Minniti (Interno) e Marianna Madia (Funzione pubblica), oltre al sottosegretario Angelo Rughetti, delegato dal Governo a seguire la trattativa. "Firmato il nuovo contratto anche per i Vigili del Fuoco. Continuiamo a lavorare per mantenere gli impegni presi" ha twittato Madia.
Il nuovo contratto dei vigili del fuoco prevede un aumento medio nella busta paga base pari a circa 84 euro mensili ma soprattutto un aumento della retribuzione accessoria e un ulteriore avanzamento stipendiale legato un nuovo istituto retributivo destinato ad assorbire gran parte delle risorse aggiuntive, pari a 87 milioni di euro, che il Governo ha destinato al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nell'ambito del riordino delle carriere. I provvedimenti sono ora in fase di approvazione definitiva con l'obiettivo di far arrivare i soldi ai pompieri già nello stipendio di marzo con relativi arretrati
"Il nuovo contratto comprende tre provvedimenti diversi, perché un Dpr deve recepire l'intesa, un Dpcm deve assegnare 10 milioni per servizi operativi e un altro Dpcm dovrà distribuire 87 milioni di euro previsti per il riordino delle carriere" ha spiegato il sottosegretario Rughetti a margine dell'incontro tra le parti, sottolineando: "Si è operato su tre ambiti specifici: contratto in senso stretto, riordino delle carriere e servizi operativi. La parte sulle carriere è alla bollinatura della Ragioneria dello Stato, quindi tendenzialmente da qui a un mese il tutto dovrebbe essere risolto; invece il Dpcm da 10 milioni e il contratto andranno insieme a Palazzo Chigi e penso che anche questi entro un mese dovrebbero diventare operativi, entrando nelle busta dei dipendenti già a marzo".
Secondo una nota del Viminale, tutti questi provvedimenti, una volta a regime, dovrebbero portare il trattamento complessivo per il personale non direttivo e non dirigente a un aumento medio mensile di oltre 257 euro lordo (da un minimo di 167 per chi ha meno di 14 anni di anzianità ad un massimo di 407 euro). Per il personale direttivo e i dirigenti invece sono previsti incrementi medi mensili lordi pari a 355 euro (con una forbice che va da 201 a 437 euro).
"Dopo 9 anni di blocco abbiamo finalmente siglato il rinnovo contrattuale. La trattativa è stata complessa ma si è conclusa in termini positivi”, hanno dichiarato i sindacati di categoria, soddisfatti del risultato. "Oltre al rinnovo contrattuale abbiamo trovato l’accordo sull’assegno di specificità e sulle ulteriori risorse relative alla specificità del comparto che portano aumenti retributivi complessivi molto significativi che vanno dai 160 ai 400 euro mensili", hanno spiegato, ricordando inoltre l'impegno del governo sulla previdenza complementare e sull’assicurazione sugli infortuni Inail. "Una buona risposta ai Vigili del Fuoco, una categoria che fa un lavoro straordinario ed insostituibile per i cittadini e per l’intera comunità e che da tempo meritava questa attenzione e dopo essere stata troppo spesso dimenticata”, hanno concluso.