Arresta “grandi opere”, l’Anm: “Lo Stato carezza i corrotti e schiaffeggia i magistrati”

UPDATE – Lo scontro tra Associazione Nazionale Magistrati e Matteo Renzi si acuisce: il premier ha infatti replicato duramente all'attacco di Sabelli: "Frase ingiusta e triste, che fa male. Si può contestare un singolo fatto ma dire quelle cose lì, avendo una responsabilità, è triste. Questo governo intende combattere perché non si formi uno stato di polizia, ma di pulizia. L'autorità anticorruzione l'abbiamo messa in campo perché casa per casa, appalto per appalto, si possa far pulito. Le pene sulla corruzione devono essere aumentate. Pensare che si possa prescrivere la corruzione è inaccettabile, per questo stiamo intervenendo".
Che il terremoto che ha distrutto nel 2009 L'Aquila fosse ben presto diventata un'occasione ghiotta per fare affari d'oro è noto da tempo. Gli scandali, tuttavia, sembrano non finire mai. All'indomani del blitz che ha portato all'arresto di 4 persone, tra cui anche il super dirigente del Ministero ai Lavori Pubblici Ercole Incalza, un altro imprenditore impegnato negli appalti per la ricostruzione della città abruzzese è stato destinatario di una misura di custodia cautelare: si tratta di Raffaele Cilindro, dagli inquirenti ritenuto molto vicino all'ex boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria. Cilindro è stato arrestato dai carabinieri del Ros nell'ambito dell'inchiesta della DDA di napoli che lo scorso giugno portò all'arresto di Antonio Di Tella ed altri uomini considerati vicini al clan camorristico. Secondo l'accusa Cilindro avrebbe in passato chiesto ripetutamente soldi a Di Tella, incontrandolo diverse volte a L'Aquila. Cilindro, inoltre, è anche l'autista di Pasquale Zagaria, altro elemento di spicco del clan dei Casalesi.
L'ondata di arresti e gli scandali riguardanti l'assegnazione di appalti per le grandi opere e i lavori pubblici ha fatto levare un grido d'allarme al presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Roberto Sabelli: "Uno Stato che funzioni dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo di legalità". Ma in Italia è accaduto il contrario: "I magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati".