Archiviata la denuncia di Paragone a Burioni per “incitamento all’odio verso i No Vax”
"Abbiamo denunciato il Dottor Burioni. Adesso reagiremo a questa caccia alle streghe”. Così il senatore di Italexit Gianluigi Paragone lo scorso luglio aveva annunciato l’esposto/contestazione presentato all’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Pesaro nei confronti del noto virologo. Ebbene, a poco più di cinque mesi di distanza la vicenda è arrivata al suo epilogo ed è stato proprio Burioni a darne conto su Twitter: "Ho una brutta notizia per il senatore Gianluigi Paragone. Il suo esposto presentato contro di me all'Ordine è stato archiviato. Quindi anche lui può prendere il suo esposto e infilarlo gagliardamente senza indugio alcuno e senza inutili timidezze nel cassetto degli esposti archiviati".
Nel testo dell’esposto presentato da Gianluigi paragone si leggeva: "Non è la prima volta che il Dr Roberto Burioni, divenuto noto nell’ultimo anno e mezzo per le comparsate televisive e per le sue agguerrite battaglie pro vaccini, cimentandosi sui social si lascia andare a spregiudicate affermazioni ai limiti delle regole deontologiche, ma si ritiene che in questa ultima circostanza abbia completamente travalicato i principi di dignità e di decoro della professione medica, che il Codice deontologico prevede anche in relazione a comportamenti assunti al di fuori dell’esercizio professionale". Il senatore si riferiva in particolare a due colorite affermazioni del virologo: in una proponeva "una colletta per pagare ai novax gli abbonamenti Netflix per quando dal 5 agosto saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come sorci", mentre nell'altra il giorno successivo accostava i non vaccinati agli evasori fiscali. Affermazioni che avevano indignato profondamente la galassia No Vax e No Green Pass. "Tali imbarazzanti ‘uscite' – secondo Paragone – appaiono totalmente inadeguate rispetto alla sua figura professionale. I termini usati ‘sorci', ‘evasori fiscali', nonché i toni pesantemente offensivi, denigratori e financo diffamatori, risultano incomprensibili ed assolutamente incompatibili con chi esercita la professione medica, ancor più se esposto pubblicamente". Non dello stesso avviso è stato l'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, che ha ritenuto di dover archiviare il caso.