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Anziani legati a letto e senza cibo, sequestrate due case di cura per anziani a Palermo

Le due proprietarie, madre e figlia, denunciate dalla polizia per estorsione aggravata ed in concorso, maltrattamenti ed abbandono di persona incapace.
A cura di Antonio Palma
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Malnutrizione, somministrazione di medicine inappropriate, punizioni corporali e immobilizzazione a sedie e letti con lacci e stringhe. Sono solo alcuni dei comportamenti messi in atto contro gli ospiti di due strutture di ricovero per anziani in pieno centro a Palermo e scoperti dalla polizia dopo una lunga indagine che si è avvalsa anche di intercettazioni. Le due case di cura sono state sequestrate oggi dagli agenti della Polizia di Stato di Palermo che hanno anche denunciato gestore e titolare delle due strutture, madre e figlia. Le due donne sono imputate dei reati di estorsione aggravata ed in concorso, maltrattamenti ed abbandono di persona incapace. Secondo gli inquirenti, oltre ad aver assunto comportamenti di crudeltà e disumanità nei confronti delle persone anziane, le responsabili avevano assunto personale non qualificato e privo di ogni preparazione specifica.

Le indagini erano state avviate a seguito della denuncia di una dipendente della struttura, stanca di subire vessazioni in merito alla mancata fruizione di diritti professionali, ma anche di dover sottoporre gli anziani alle disposizioni provenienti dalla titolare della casa di cura. In seguito agli accertamenti anche altri dipendenti hanno denunciato i comportamenti anomali e si è scoperto così che i maltrattamenti erano all'ordine del giorno e che gli anziani erano ritenuti solo un peso. Tra le punizioni più crudeli ci sarebbe stata la sveglia anticipata alle 4 di mattina, la chiusura sottochiave di chi si ribellava e l'immobilizzazione a sedie e letti con lacci e stringhe. In alcuni casi agli anziani non venivano serviti pasti per giorni, mentre il latte della colazione spesso sarebbe stato allungato con acqua di rubinetto. Infine le indagini avrebbero accertato che anche in caso di gravi patologie i responsabili evitavano il ricorso a cure mediche ospedaliere ignorando pianti ed urla di dolore degli anziani e ordinando la somministrazione arbitraria di farmaci. Nelle strutture inoltre si sarebbe fatto largo uso di tranquillanti e psicofarmaci per tenere a bada gli anziani.

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