Annuncia demolizione di ville abusive: incendiata casa del sindaco di Licata

Domenica aveva appena confermato pubblicamente durante una trasmissione televisiva su Rai 1 il pugno di ferro contro l‘abusivismo edilizio sulla costa dell'agrigentino, ma lunedì sera Angelo Cambiano, sindaco di Licata, ha dovuto fare i conti con un incendio doloso nella sua casa di campagna. Dai primi rilievi effettuati sul posto dagli inquirenti, l'atto sembrerebbe proprio un avvertimento al primo cittadino della città siciliana già destinatario di minacce per la sua battaglia contro le costruzioni abusive. Secondo i primi accertamenti, alcun sconosciuti sarebbero riusciti a introdursi nella casa di famiglia del sindaco, un'abitazione intestata al padre del primo cittadino in contrada Stretto, avrebbero appiccato il fuoco a un divano e poi sarebbero andati via.

L'incendio ha provocato molti danni nella stanza ma non ha causato lesioni strutturali all'edificio. La pista privilegiata dagli inquirenti quindi è quella della ritorsione contro l'attività avviata dal sindaco di Licata. Da sempre contro le costruzioni abusive costruite a meno di 150 metri dal mare e mai demolite, il sindaco di Licata infatti alcuni mesi fa aveva firmato un protocollo d'intesa con la procura della Repubblica di Agrigento per procedere con le demolizioni e nonostante le proteste aveva confermato il suo impegno pubblicamente. Le ruspe sono già entrate in azione nella zona di Torre di Gaffe buttando giù le prime villette fuori legge tra le vivaci proteste dei proprietari.

Qualche settimane fa anche l'impresa aggiudicataria degli abbattimenti subì delle intimidazioni, per questo il sindaco era andato anche in tv, ospite domenica all'«Arena» di Massimo Giletti, confermando il suo impegno. "Andiamo avanti, questa città non si piega all'illegalità", ha assicurato Cambiano che questa mattina riceverà in municipio anche la visita del ministro dell'interno Angelino Alfano.