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Anna, la ragazza che combatteva il cancro a colpi di colore e ora lo ha sconfitto

La notizia tanto attesa della 29enne che ogni giorno postava online una foto per raccontare la sua battaglia contro il linfoma di Hodgkin che l’ha colpita. Scatti pieni di colori sgargianti, un esercizio di ottimismo fino ala lieta notizia che il male è in remissione completa.
A cura di Antonio Palma
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Il colore che ha sconfitto il cancro, potrebbe essere questo il titolo della storia di Nina, così come si firma online Anna Francesca Fiora, 29enne torinese che attraverso il suo profilo instagran Ninaintown ha raccontato a colpi di post coloratissimi i lunghi mesi di lotta contro il tumore che l'aveva colpita. Al giorno HODGKIN day 322, infatti, Anna ha annunciato al mondo che il linfoma di Hodgkin dopo undici mesi non c’è più. Un traguardo che la 29enne  ha deciso di festeggiare tra  coriandoli, bolle di sapone e il cerchietto con la punta da unicorno, l'animale simbolo di forza e di coraggio che ha accompagnato i suoi aggiornamenti giornalieri. La notizia che tutti speravano di poter leggere è arrivata mercoledì quando  l’ultimo test, eseguito alla Città della Salute di Torino, ha evidenziato che la malattia è in remissione completa.

Era esattamente la fine dell'estate scorsa quando la 29enne scoprì che un cancro l'aveva improvvisamente attaccata e doveva immediatamente sottoporsi alle cure mediche. Appena un mese dopo era entrata in reparto per cominciare le terapie e la chemio. Per combattere "il bastardo" che si era insinuato nel suo corpo decise di raccontarsi con una foto al giorno, non scatti di sofferenza e angoscia ma scatti carichi di colore. Un progetto che andrà avanti anche ora che il cancro non c'è più per aiutare gli altri. "Quando l’oncologa Barbara Botto mi ha comunicato l’esito ci siamo abbracciate forte. Avrei quasi voluto portarmela a casa, ma mi hanno detto che non si poteva. Sono stati tutti bravissimi" ha raccontato l'architetto al Corriere della Sera, aggiungendo: "Ma questa non sarà l’unica festa. Vorrei organizzare un evento per raccogliere fondi per il Coes, il Centro onco-ematologico subalpino, che ha sede all’interno delle Molinette, e che mi ha guarita. Il mio obiettivo è far sì che il reparto diventi più young friendly. Mi piacerebbe dotarlo di un collegamento Wi-Fi e di un abbonamento a Netflix. Il linfoma di Hodgkin colpisce soprattutto giovani tra 16 e 30 anni. Vorrei regalare, a chi purtroppo dovrà seguire il mio stesso percorso, un ambiente più confortevole. Una seduta di chemioterapia dura sei ore: se nessuno ti accompagna è davvero una mattinata eterna"

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