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Covid 19

Anelli (Ordine medici): “Covid ancora temibile per i fragili, 100 morti a settimana non sono pochi”

L’intervista di Fanpage.it a Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo): “Situazione Covid benevola per la popolazione generale, ma malattia resta temibile per i fragili. Tuttavia, abbiamo dati parziali: non conosciamo la reale incidenza dell’infezione”.
Intervista a Dott. Filippo Anelli
presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo).
A cura di Ida Artiaco
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"Per la popolazione generale con questa nuova variante l'infezione da Covid si risolve entro qualche giorno e in larga parte solo con febbre, raffreddore e un po' di tosse. Ma resta pur sempre una malattia temibile per i più fragili: abbiamo superato la soglia dei 100 morti a settimana, che non sono pochi. Tuttavia, abbiamo dati troppo approssimativi per comprendere per intero il fenomeno".

Così Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), ha spiegato a Fanpage.it quale è la situazione Covid in Italia, chi deve preoccuparsi di più in vista dell'arrivo della stagione autunnale e a quali soggetti è raccomandata la vaccinazione.

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Dott. Anelli, sulla base degli ultimi bollettini pubblicati dal Ministero della Salute, la situazione Covid in Italia la preoccupa?

"Credo che il numero degli eventi drammatici sia nettamente basso. Questa variante del Covid si risolve in larga parte con qualche giorno, massimo 6 o 7, di febbre, raffreddore, un po' di tosse e malessere generale e non porta alle pericolosissime polmoniti che osservavamo all'inizio della pandemia. Quindi, diciamo che ci troviamo in una situazione abbastanza benevola, ma rappresenta comunque una malattia temibile per i più fragili".

Perché?

"I dati mostrano un lieve ma costante aumento della mortalità. Ad oggi abbiamo superato i 100 morti a settimana, il che significa che nel nostro Paese muoiono circa 400 persone al mese. E non sono poche. Per cui l'obiettivo dei medici è quello di abbassare questo numero di decessi e di ingresso nelle terapie intensive e negli ospedali".

In che modo potete farlo?

"Lo strumento fondamentale continuiamo a pensare che sia il vaccino, che ci protegge nei confronti delle complicanze dell'infezione, che riguardano in particolare le persone più fragili. Quindi alla popolazione generale si può dire tranquillamente che il Covid oggi è una malattia fastidiosa che provoca una infezione delle alte vie respiratorie che si risolve nel giro di una settimana, ma potrebbe diventare temibile nei soggetti fragili. Il consiglio è di fare il vaccino. E devono farlo anche medici e operatori sanitari perché, vivendo accanto ai malati, proteggendo se stessi proteggono indirettamente anche i propri pazienti".

Secondo lei basta il vaccino a fermare questo aumento di contagi?

"Al momento la diffusione del virus non è sotto controllo, nel senso che non abbiamo dati precisi perché i numeri dei tamponi effettuati sono parziali e rappresentano solo una parte della popolazione, di quelli cioè che vanno in farmacia o dai medici di famiglia o nelle Asl. Quello che avviene sempre più frequentemente è che i pazienti fanno tamponi a casa, quindi questo dato, seppur importante, è approssimativo, per cui non conosciamo la reale incidenza della malattia. I numeri non sono attendibili. Bisognerebbe tornare ad un più puntale monitoraggio per comprendere il fenomeno nella sua interezza".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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