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Covid 19

Bollettino Covid, in Italia 36.081 contagi per Coronavirus nell’ultima settimana: i dati

Negli ultimi sette giorni sono stati registrati 36.081 nuovi contagi, ancora in aumento rispetto ai 30.778 della scorsa settimana (+17,34%). L’incidenza sale a 61 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 52 della scorsa settimana.
A cura di Davide Falcioni
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Rallenta la crescita dei casi di Covid in Italia. Nell'ultima settimana sono infatti stati registrati 36.081 nuovi contagi, ancora in aumento rispetto ai 30.778 della scorsa settimana (+17,34%). Il trend di crescita, tuttavia, è diminuito rispetto ai sette giorni precedenti, quando era stato di un +44%.

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È quanto emerge dal bollettino settimanale del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore della Sanità, secondo cui l’incidenza sale a 61 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 52 della scorsa settimana. Cresce anche l’occupazione dei letti in Area medica che si attesta al 4,1% (era al 3,8% la scorsa settimana) con un totale di 2.533 ricoverati. Aumenta anche l’occupazione delle terapie intensive (1% rispetto allo 0,9% della precedente rilevazione) dove sono ricoverate 91 persone. In calo l’indice Rt a 1,08 rispetto all’1,2 della precedente rilevazione.

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L'incidenza settimanale, si legge nel report, è in aumento nella maggior parte delle Regioni, comunque con valori non superiori a 100 casi per 100.000 abitanti. L'incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Veneto (93 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (14 per 100.000). La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia 90+ anni (106 casi per 100.000 abitanti), in aumento rispetto alla settimana precedente. L'incidenza è in aumento anche in tutte le altre fasce d'età. L'eta' mediana alla diagnosi è di 57 anni, sostanzialmente stabile rispetto alle settimane precedenti. L'indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 12 settembre è pari a 1,08, in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente e ancora sopra la soglia epidemica (1,20 al 5 settembre). La percentuale di infezioni riportate in soggetti con almeno un'infezione pregressa (reinfezioni) è in lieve aumento, intorno al 42%. I tassi di malattia grave (ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso) sono stabili o in lieve diminuzione in tutte le fasce d'età. I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l'età e i tassi più elevati si trovano nella fascia d'età 90+ anni.

Ema: "I vaccini proteggono contro la variante Eris"

I vaccini adattati approvati dall'Ue proteggono anche contro la variante Eris. Lo ha affermato la direttrice dell'Ema Emer Cooke. "Eris è una delle varianti che abbiamo seguito e i nuovi vaccini proteggono anche contro Eris", oltre che "contro le più recenti varianti in circolazione".  "La pandemia è superata – ha aggiunto Cooke – ma il virus è ancora una minaccia per i soggetti a rischio, quindi persone con più di 65 anni, quelle con condizioni di salute precarie e le donne incinte devono vaccinarsi".

L'ultima versione di Omicron, ora dominante in Italia, ha una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali. Secondo la fondazione Gimbe i contagi sono quintuplicati in un mese.

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