Andrea Cavallari e la fuga dal carcere: in Spagna via terra, catturato in albergo con centinaia di euro falsi

Si è conclusa a Lloret de Mar la fuga di Andrea Cavallari il 26enne condannato per la strage di Corinaldo ed evaso il 3 luglio scorso dal carcere di Bologna durante un permesso per discutere la tesi di laurea all'università. Il giovane è stato arrestato questa mattina nella cittadina sulla costa catalana dove aveva trovato alloggio in un albergo sotto falso nome. Il giovane è stato fermato intorno alle 10:00 di giovedì 17 luglio proprio mentre lasciava l’albergo dopo il check-out. È stato bloccato in strada dalla polizia locale davanti alla struttura ricettiva mettendo fine a una latitanza durata quattordici giorni.
Andrea Cavallari seguito da giorni, nel weekend segnalato a Barcellona
Il detenuto era in possesso di documenti falsi sui quali contava per poter passare inosservato ma la polizia italiana e quella spagnola erano già sulle sue tracce da diversi giorni. Secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti oggi, Andrea Cavallari era stato già segnalato in Spagna nei giorni scorsi. Nel weekend scorso la sua presenza era stata accertata a Barcellona ma poi si era spostato raggiungendo la località turistica sulla costa catalana, a nord del capoluogo.

Quando è stato catturato dalle forze speciali spagnole, non aveva armi e non ha opposto resistenza, completamente sorpreso. Addosso, oltre ai documenti falsi, aveva anche centinaia di euro in contanti, anche questi risultati falsi. Entrambi sono stati sequestrati e sulla loro natura si sta ora investigando per ricostruirne la provenienza. Un elemento fondamentale forse per poter risalire anche ai contatti sui quali il 26enne ha potuto contare per scappare dall'Italia e nascondersi in Spagna. Nella fuga ha potuto servirsi di banconote false ma anche di carte di credito intestate a una falsa identità. Proprio la carta è stata fondamentale per ricostruire i suoi spostamenti dopo che gli inquirenti erano riusciti a individuare il nome falso con cui era arrivato in Spagna.
La fuga di Andrea Cavallari via terra da Milano alla Spagna
Per gli inquirenti italiani non ci sono dubbi che Cavallari è stato aiutato a scappare con una fuga preparata a tavolino da tempo e per questo indagano ora per favoreggiamento. Cavallari era uscito dal carcere della Dozza giovedì 3 luglio per discutere la tesi di laurea in Scienze Giuridiche: era stato affidato ai familiari e non era scortato dagli agenti della polizia penitenziaria. Dopo la laurea e il pranzo con la famiglia, sarebbe dovuto rientrare in cella ma con una scusa si era dileguato, facendo perdere le sue tracce.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si era diretto prima a Milano e poi verso la Spagna, passando la frontiera via terra in auto per non essere fermato ai controlli di polizia. Dopo aver raggiunto Barcellona, dove aveva lasciato tracce, si era mosso più volte in varie località catalane allogiando in varie strutture prima di giungere a Lloret del Mar dove infine è stato catturato.
L'estradizione in Italia
Andrea Cavallari apparirà domani davanti al magistrato dell'ufficio giudiziario centrale del tribunale spagnolo dell'Audiencia Nacional, che dovrà decretarne la custodia cautelare in carcere in attesa delle procedure di estradizione in Italia, che avverrà solo tra diversi giorni. "Stiamo già attivando le operazioni di estradizione e non saranno lunghe" ha assicurato però il procuratore generale di Ancona, Roberto Rossi, spiegando che l'operazione ha avuto successo grazie alla sinergia tra carabinieri, polizia, procura di Bologna e polizia spagnola.
Per Andrea Cavallari, oltre alla condanna a 11 anni e 10 mesi per la strage di Corinaldo avvenuta all’interno della discoteca Lanterna Azzurra, scatterà ora una nuova condanna per evasione che andrà a sommarsi alla pena, tutta da scontare in cella.