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Ancona, trovato il marito della 49enne uccisa: Nazif Muslija è vivo ma ferito gravemente

Trovato vivo ma ferito gravemente il cinquantenne Nazif Muslija, il marito di Sadjide Muslija, la donna uccisa ieri a Pianello Vallesina nel comune di Monte Roberto, in provincia di Ancona. Era ricercato in tutta Italia con l’accusa di omicidio volontario della moglie.
A cura di Antonio Palma
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È stato trovato vivo ma gravemente ferito il cinquantenne Nazif Muslija, il marito di Sadjide Muslija, la donna uccisa ieri a Pianello Vallesina nel comune di Monte Roberto, in provincia di Ancona. L'uomo, indagato per omicidio volontario della moglie, è stato rintracciato nel pomeriggio di oggi, giovedì 4 dicembre a Matelica, in provincia di Macerata, sempre nelle Marche. Secondo le prime notizie, era riverso a terra in una zona impervia e boscosa del maceratese, gravemente ferito ma vivo. Su richiesta delle forze dell'ordine, sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che lo hanno preso in carico stabilizzandolo per un immediato trasporto in ospedale.

La fuga di Nazif Muslija e la caccia all'uomo

Secondo le prime notizie, l'uomo avrebbe cercato di impiccarsi ma un passante ha tagliato la corda con un coltello e ha chiamato i soccorsi. I carabinieri lo stavano già cercando in zona seguendo le tracce dell'auto con la quale si era allontanato nella mattinata di ieri. Si tratta di una Smart bianca che è stata rinvenuta oggi durante le ricerche, abbandonata non lontano da luogo del rinvenimento del cinquantenne. L’uomo risultava  irreperibile dal momento della scoperta del corpo esanime della donna nella tarda mattinata di mercoledì. I carabinieri infatti avevano subito rivolto le attenzioni su di lui, visto che in passato era stato protagonista di violenti episodi di aggressione alla donna che avevano condotto anche al suo arresto e poi a una condanna con un patteggiamento della pena.

Nazif Muslija però non si era presentato al lavoro facendo perdere le sue tracce. Un comportamento che nelle scorse ore aveva portato la procura di Ancona a disporre per lui un provvedimento di fermo e un mandato di ricerca internazionale con l'accusa di omicidio volontario. Le ricerche inizialmente concentrate in provincia di Ancona, infatti, erano state estese a tutta la regione e poi anche in tutta Italia e all'estero temendo una sua possibile fuga oltre confine essendo l'uomo di origine macedone come la vittima.

La caccia all'uomo però si è stretta sempre di più attorno al cinquantenne fino alla svolta nel tardo pomeriggio di oggi quando le serrate ricerche hanno portato i carabinieri nell'area dove era stata abbandonata la sua auto e poi al ritrovamento del ricercato nella zona del Maceratese.

Un tubo di ferro forse è l'arma del delitto

Intanto proseguono gli accertamenti investigativi per ricostruire l'esatta dinamica dell'omicidio della 49enne. Nelle scorse ore gli agenti della scientifica hanno continuato il loro lavoro nell'abitazione della coppia dove si è consumato il delitto. Gli inquirenti stanno concentrando la loro attenzione su alcuni reperti rinvenuti in zona come un tubo di ferro trovato appoggiato al muro esterno della casa. L'oggetto infatti presenterebbe delle tracce ematiche e potrebbe essere stato usato per colpire la donna e ucciderla.

Un primo esame esterno del corpo da parte del medico legale indica che la donna sarebbe stata colpita più volte al capo e al torace con un oggetto contundente tanto da presentare evidenti traumi alla testa e un volto quasi irriconoscibile. Certezze però arriveranno solo dall'autopsia che è stata già disposta dalla procura e che sarà condotta nei prossimi giorni.

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