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Alpinista italiano ferito in Pakistan a 6.200 metri, i compagni: “Lo portiamo giù a piedi”

Francesco Cassardo è l’alpinista italiano di 30 anni che è precipitato per 500 metri in Pakistan, durante la scalata del monte Gasherbrum VII. Francesco è ferito e i suoi familiari hanno inviato un appello al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, chiedendo di soccorrerlo: “Non possiamo lasciare che Francesco muoia così, vi prego, aiutateci”.
A cura di Stefano Rizzuti
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È stato finalmente raggiunto dai colleghi partiti in mattinata dal campo base l'alpinista italiano Francesco Cassardo, ferito e rimasto bloccato sulle montagne del Pakistan insieme al suo compagno Carlalberto Cimenti detto Cala. Dopo l'allarme lanciato da quest'ultimo, i due colleghi Denis Urubko e Dan Bowie si erano subito messi in viaggio per prestare una prima assistenza. Gli elicotteri infatti non hanno potuto raggiungere  i due alpinisti sul Gasherbrum VII in quanto l'incidente è avvenuto a una quota di 6.200 metri, considerata non sicura per i voli degli elicotteri nelle operazioni di soccorso. Cassardo, che è in condizioni serie ma "vigile", dovrà adesso essere trasportato a una quota più bassa e raggiungibile in sicurezza dagli elicotteri. Lo ha spiegato all'ANSA l'alpinista Agostino Da Polenza, che coordina i soccorsi. "Visto che l'elicottero non arriva abbiamo deciso di portarlo giù a piedi. Probabilmente cammineremo tutta la notte ma portiamo Francesco in salvo" ha spiegato Da Polenza. L'incidente è avvenuto ieri: Cala Cimenti, che aveva raggiunto la vetta del Gasherbrum VII, stava scendendo con gli sci quando ha incontrato Francesco, che saliva molto lentamente. Arrivato al campo, Cala Cimenti ha visto precipitare il ragazzo per 500 metri e ha subito attivato i soccorsi. L'alpinista è stato il primo a raggiungere  Cassardo e ha passato la notte con lui, a quota 6.300 metri, tenendosi in contatto con un team di sanitari.

La Farnesina: "Attivato elicottero per il soccorso"

Intanto il ministero degli Esteri italiano è intervenuto presso le autorità locali pakistane chiedendo il massimo impegno per far decollare l'elicottero. Lo afferma la stessa Farnesina in una nota. "In relazione all'incidente occorso sul Nanga Parbat, su immediato e costante impulso del ministro Enzo Moavero, la Farnesina e l'Ambasciata d'Italia in Pakistan si sono attivate da ieri presso le Autorità locali, ottenendo l'intervento di soccorso tramite elicottero. Secondo quanto ci è stato comunicato, ragioni imperative di carattere tecnico hanno reso sinora impossibile tale intervento, perché gli elicotteri a disposizione delle unità di soccorso pakistane non hanno potuto effettuare in sicurezza l'operazione considerata l'alta quota dove si trova Cassardo". La Farnesina aggiunge che "le istruzioni del ministro all'ambasciatore sono di impegnarsi al massimo affinché si lavori senza sosta per assicurare i soccorsi necessari". Si spera ora nei  "due esperti alpinisti che intendono procedere a trasportare più a valle Francesco Cassardo, in maniera da permettere agli elicotteri di raggiungerli a una quota più' sicura e consentita". "La Farnesina è in contatto con i famigliari del connazionale e con le competenti autorità' pakistane; inoltre, continuerà' a fornire ogni aggiornamento sull'evolversi della complessa situazione" conclude la nota.

L'appello dei familiari di Francesco Cassardo : "Fate volare l'elicottero"

Un appello disperato quello dei familiari di Francesco Cassardo che ieri è precipitato per più di 500 metri in cima al Gasherbrum VII, in Pakistan, a quota 6300 metri. Il Corriere della Sera riporta il messaggio inviato dal fratello Stefano Cassardo al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi: “Signor ministro, la prego mi aiuti. Ci aiuti. Mio fratello sta morendo. Siamo arrivati al limite. Se non si alzerà presto un elicottero morirà. Ogni minuto perso è una probabilità in meno di salvarsi per Francesco. Finora ogni intervento del nostro ambasciatore non ha sbloccato la situazione. Chiedo a lei, signor ministro, di fare qualcosa, qualsiasi cosa, per provare a salvarlo”.

Francesco Cassardo è insieme al suo amico alpinista Cala Cimenti: lui è precipitato mentre il suo amico si trovava qualche metro più giù e subito dopo l’ha raggiunto per soccorrerlo, passando con lui tutta la notte. Francesco è lucido, è un medico e conosce le sue condizioni che però sono gravi. All’alba, secondo quanto promesso dalle autorità pakistane, sarebbe dovuta partire la spedizione di salvataggio con un elicottero per recuperare i due alpinisti. Ma questa mattina l’elicottero non è arrivato e sono invece iniziate decine di telefonate tra Italia e Pakistan. La famiglia si è impegnata a coprire tutte le spese per il salvataggio, ma per ora sembra non bastare. E per questo ora il fratello di Francesco, insieme alla sorella e ai genitori si sono rivolti al ministro degli Esteri: “Non riusciamo a capire perché ancora non si muove quest’elicottero. Cala ci fa sapere da lassù che le condizioni meteo sono ottime e abbiamo risolto tutte le questioni economiche e burocratiche. Non possiamo lasciare che Francesco muoia così, vi prego, aiutateci”.

Francesco ha 30 anni, è di Rivoli e lavora all’ospedale di Pinerolo. In Pakistan doveva dare una mano a medici e infermieri di un ambulatorio locale, in cui doveva insegnare l’uso di un ecografo e a cui aveva portato alcuni medicinali, come racconta la Repubblica. Poi aveva deciso di scalare la vetta, ma durante la discesa è avvenuto l’incidente in seguito al quale ora Francesco si trova in gravi condizioni. Su Facebook, dal profilo di Cala Cimenti viene riportato un messaggio dello stesso alpinista: "Ho scavato una piazzola con un muretto per proteggerci dal vento e ho sistemato Francesco per fargli trascorrere la notte riparato. Fate volare l'elicottero, vi prego".

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