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Allerta alimentare per ocatossina oltre i limiti: richiamata granella di pistacchi venduta da Penny Market

A titolo precauzionale, Penny Market invita i consumatori a non consumare il prodotto e a restituirlo presso il punto vendita in cui è stato acquistato, dove potranno richiedere un rimborso o una sostituzione.
A cura di Davide Falcioni
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Penny Market, insieme al proprio fornitore, ha disposto il richiamo di un lotto di granella di pistacchi a marchio Amonatura, venduta in confezioni da 50 grammi. Il provvedimento, pubblicato anche sul portale del Ministero della Salute, è motivato dalla presenza di ocratossina A in quantità superiori ai limiti consentiti dalla normativa vigente.

Il prodotto oggetto del richiamo appartiene al lotto P25059GP, con termine minimo di conservazione fissato al 03/2026, ed è stato realizzato dall’azienda Ciavolino Daniele e Figli Srl, il cui stabilimento si trova ad Ardea (Roma), in via Campo di Carne 20/4.

La catena di discount ha precisato che il richiamo coinvolge i punti vendita presenti in 14 regioni italiane, tra cui Lazio, Lombardia, Campania, Puglia, Toscana ed Emilia-Romagna.

A titolo precauzionale, Penny Market invita i consumatori a non consumare il prodotto e a restituirlo presso il punto vendita in cui è stato acquistato, dove potranno richiedere un rimborso o una sostituzione. Per ulteriori chiarimenti, è attivo il numero del produttore: 06 9102206.

Cosa è l'ocratossina A

L'ocratossina A è una micotossina, ovvero una sostanza tossica prodotta da alcuni tipi di funghi, in particolare da quelli appartenenti ai generi Aspergillus e Penicillium. Questi funghi possono svilupparsi su alimenti conservati in modo non ottimale, soprattutto in condizioni di umidità e temperatura elevate. L'ocratossina A si trova più comunemente in cereali, caffè, frutta secca, vino, spezie e anche nei prodotti derivati da questi alimenti, come appunto la granella di pistacchi.

Dal punto di vista sanitario, l’ocratossina A è particolarmente temuta perché può danneggiare i reni ed è considerata potenzialmente cancerogena per l’uomo. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha infatti classificato questa tossina tra le sostanze che meritano particolare attenzione, stabilendo dei limiti legali molto rigorosi per la sua presenza negli alimenti. Proprio per questo, quando i controlli rilevano quantità superiori a questi limiti, scatta immediatamente il ritiro del prodotto dal mercato, come misura precauzionale per tutelare la salute pubblica.

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