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Allarme baby-squillo all’Aquila: “Prostitute a 14 anni per una ricarica”

Le parole del vescovo abruzzese Giovanni D’Ercole il quale ha raccolto la denuncia di un medico relativa a un giro di baby prostitute nemmeno quattordicenni. Giovani disposte a vendersi per pochi euro.
A cura di Susanna Picone
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Giovani, ancora bambine, che si prostituiscono all’Aquila. Arriva dall’Abruzzo, negli stessi giorni della vicenda delle due 14enni del quartiere bene dei Parioli, l’ultimo allarme prostituzione minorile. In questo caso ci sarebbero delle ragazzine, non avrebbero nemmeno 14 anni, disposte a vendersi pur di avere una ricarica telefonica. L’allarmante notizia è stata diffusa da Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliare della diocesi abruzzese. All’Aquila il prelato ha parlato di un “drammatico fenomeno legato alla crisi”, un fenomeno che il monsignore avrebbe scoperto da poco. “All’Aquila – così il religioso durante una conferenza stampa – c’è un fenomeno allarmante di cui sono venuto a conoscenza da poco: quello della prostituzione minorile, ragazzine anche al di sotto dei 14 anni che si vendono per qualche euro e a volte anche solo per una ricarica”.

Indaga la polizia – Da qui l’appello del vescovo affinché si incoraggino i giovani a parlare con gli adulti in modo tale da prevenire  simili fenomeni. “Il disagio deve essere – ha spiegato il prelato – una delle più grandi preoccupazioni per noi adulti”. Il monsignore ha spiegato di aver saputo di tale giro di prostituzione minorile grazie a un medico che conosce diversi casi di famiglie in difficoltà in cui le bambine, anche solo di 12 anni, arrivano a prostituirsi. Le forze dell’ordine, secondo quanto si apprende, sarebbero già al lavoro.

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