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Covid 19

I medici di famiglia faranno check telefonico per evitare contagi da Coronavirus

I casi sospetti di coronavirus saranno sottoposti a un check telefonico prima di essere visitati. La novità sia per chi si reca in studio sia per le visite domiciliari. Lo ha comunicato oggi la Fimmg la Federazione italiana medici di Famiglia, dopo la notizia dei sei casi di contagio in Lombardia.
A cura di Antonio Palma
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In presenza di casi sospetti di Coronavirus, i medici di famiglia non visiteranno immediatamente i pazienti che si sono rivolti a loro ma li sottoporranno prima a un check telefonico preventivo in modo da evitare ogni possibile contagio. La novità varrà sia per chi si reca in studio sia per le visite domiciliari. Lo ha comunicato oggi la Fimmg la Federazione italiana medici di Famiglia, dopo la notizia dei sei casi di contagio in Lombardia che di fatto rappresentano il primo caso di trasmissione secondaria dell'infezione nel nostro Paese. "Prima di fare una visita domiciliare o di ricevere in studio un paziente con sintomi sospetti da nuovo Coronavirus, i medici di famiglia faranno un triage telefonico” ha spiegato infatti il segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale, Silvestro Scotti.

L’obiettivo di misure così drastiche “è quello di evitare contatti a rischio” ha sottolineato lo stesso Scotti. Il test preventivo ai pazienti con sintomi sospetti di coronavirus prevede domande sui contatti, sulla capacità respiratoria e su eventuali episodi di dispnea. La novità e i dettagli sono stati annunciati ai medici in queste ore attraverso una e-mail con allegato una scheda con le modalità del triage telefonico.

Il piano per evitare il contagio dei medici di famiglia prevede inoltre che in presenza di pazienti con sintomi sospetti da COVID-19  i medici si dotino di sistema di sicurezza come mascherine FPP2 e FPP3, tuta e occhiali (forniti dall'Asl) per evitare di diventare loro stessi soggetti contaminanti. Nel caso in cui abbia visitato un paziente risultato poi positivo senza sistema di sicurezza, infatti, sarà lo stesso medico a essere messo in quarantena.  Le indicazioni della Fimmg, concordate con la task force del Ministero, sono in linea con quanto già disposto in Lombardia dove ai pazienti con sintomi sospetti è stato chiesto di non andare in pronto soccorso ma di avvertire le autorità sanitarie che li raggiungeranno a casa per le verifiche opportune.

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