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L'omicidio di Alice Neri a Modena

Alice Neri, il Riesame si riserva su detenzione di Gaaloul: “Quella notte ho dormito da mio cugino”

I giudici del tribunale del Riesame di Bologna si sono riservati sulla richiesta di scarcerazione per Mohamed Gaaloul, il 29enne principale sospettato per l’omicidio di Alice Neri: “Quella notte sono sceso dall’auto e ho dormito da mo cugino”.
A cura di Ida Artiaco
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Alice Neri e Mohamed Gaaloul.
Alice Neri e Mohamed Gaaloul.
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I giudici del tribunale del Riesame di Bologna si sono riservati sulla richiesta di scarcerazione per Mohamed Gaaloul, il 29enne attualmente detenuto nel carcere di Sant'Anna e principale sospettato per l'omicidio di Alice Neri, la mamma 32enne trovata carbonizzata all'interno della propria auto, lo scorso 18 novembre a Fossa di Concordia, nel Modenese.

La decisione, dopo l'udienza di ieri mattina, dovrebbe essere comunicata all'avvocato dell'indagato, il modenese Roberto Ghini, nei prossimi giorni. Il legale aveva in precedenza presentato richiesta di scarcerazione per il suo assistito

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Come riporta Il Resto del Carlino, Gaaloul avrebbe spiegato agli inquirenti che la notte in cui Alice è scomparsa, subito dopo essere stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza nel parcheggio dello Smart Cafè, è "sceso da quell’auto e sono andato a dormire da mio cugino. Non so cosa sia accaduto dopo".

La Procura ha però sottolineato come gli elementi che incastrano il 29enne siano parecchi e inequivocabili e sono stati tutti ripetuti nell’ambito dell’udienza al tribunale della libertà. L'avvocato difensore del 29enne ha ribadito a sua volta che non vi sia al momento un movente ed altri elementi chiari, nelle indagini, che riconducano a Mohamed Gaaloul quale omicida di Alice Neri.

Alice Neri (foto Facebook)
Alice Neri (foto Facebook)

"Perchè l’indagato l’avrebbe uccisa? Se voi mi dite com’è morta e per quali motivi avrebbe dovuto ucciderla, rinuncio al riesame", ha detto in aula Ghini. In particolare, l'avvocato ha anche chiesto che vengano approfonditi i risultati degli esami tossicologici, che avrebbero fatto emergere la presenza di alcol e cocaina nel corpo di Alice. "Reputo che questo sia un elemento che merita di essere approfondito al fine di risalire all’epoca dell’assunzione", ha concluso.

Risposte potrebbero arrivare dall’incidente probatorio che la Procura ha chiesto per tutti e tre gli indagati: Gaaloul, il marito di Alice e il collega di lavoro che trascorse con la vittima l’ultima notte allo Smart Cafè di Concordia.

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