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L'omicidio di Alice Neri a Modena

Alice Neri, 29enne indagato è in Svizzera. La madre della 32enne: “Il collega non ci ha dato risposte”

Il 29enne indagato per la morte di Alice Neri si troverebbe attualmente in Svizzera. “Tornerà per spiegare tutto – ha dichiarato il fratello -. Lui non ha nulla a che fare con questa storia”
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'indagine sulla morte di Alice Neri, la 32enne il cui corpo è stato trovato carbonizzato in un'auto parcheggiata nelle campagne di Concordia, sembra essere davanti a una svolta. Esiste infatti un "terzo uomo" indagato insieme al marito della giovane mamma e al collega di lavoro che l'ha vista per ultima. Il 29enne sul quale si sono concentrati i sospetti degli inquirenti si chiama Mohammed Gaaloul e ha 29 anni. Da tempo viveva nel Modenese e, secondo gli investigatori, conosceva Alice da circa un anno. La natura del loro rapporto è ancora da chiarire.

Stando alle prime informazioni diffuse, il ragazzo sarebbe stato inquadrato dalle telecamere dello Smart Cafè la sera in cui Alice è scomparsa. Secondo l'amico e collega indagato, Alice gli aveva detto di avere appuntamento con "un'altra persona" proprio quella sera. Il 29enne, presente nel locale per tutta la durata dell'aperitivo tra Neri e il collega sardo, si sarebbe tenuto lontano dal tavolo dei due, aggirandosi tra la sala slot e il parcheggio. 

Per gli inquirenti, Gaaloul potrebbe aver costretto Alice a salire in auto e a guidare fino alle campagne di Concordia. Al momento queste restano mere ipotesi investigative: del 29enne infatti non vi è traccia e la perquisizione nella sua abitazione non avrebbe fatto emergere prove legate alla morte della donna. Attualmente, Gaaloul si troverebbe in Svizzera. "Oggi tornerà in Italia – ha spiegato il fratello alla stampa -. Ieri ha parlato con le forze dell'ordine svizzere e ha telefonato anche ai carabinieri di Modena perché ha intenzione di tornare e spiegare tutto".

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Le contraddizioni nel racconto dei familiari

Stando a quanto riportato dal Resto del Carlino, vi sarebbero alcune contraddizioni nelle versioni dei fatti fornite dai familiari del 29enne. Raggiunta al telefono dai giornalisti del quotidiano, la giovane moglie di Gaaloul aveva detto che il 29enne si trovava con lei in Grecia. La confessione sarebbe stata registrata nella giornata di sabato dalla redazione, eppure risulta che Mohammed sia arrivato in Svizzera dalla Germania.

"Mio marito era con me quel giovedì sera e credo sia rientrato verso le 2" avrebbe raccontato ancora la moglie del 29enne in merito alla notte in cui Alice Neri è scomparsa. Stando alle evidenze investigative, invece, le telecamere avrebbero inquadrato solo Gaaloul che alle 2.40 è salito sull'auto della vittima ferma nel parcheggio dello Smart Cafè.

"Posso assicurare che mio marito non ha nulla a che vedere con questa vicenda e nessuno di noi capisce cosa stia accadendo. Vogliamo capire perché la polizia ha sospetti su mio marito e perché sono entrati in casa nostra. Mio marito era nel bar la sera della scomparsa di Alice, ma non vuol dire nulla. Ci vanno tante persone, no? Perché quindi gli inquirenti sono così sicuri che sia stato lui?" ha affermato la donna davanti ai giornalisti. "Viviamo nei pressi di quel bar ed è normale che lui ci vada. Mi dispiace per quella donna, ma Mohammed non ha nulla a che fare con questa storia".

Poi la donna avrebbe detto una seconda inesattezza. "Siamo venuti in Grecia a festeggiare il nostro matrimonio con la mia famiglia, Mohammed non è scappato. Abbiamo scoperto tutto dai giornali". La versione dei fatti è stata confermata in un primo momento dai fratelli del 29enne che però poche ore fa hanno affermato che il giovane si trova in Svizzera.

Alice Neri insieme al fratello
Alice Neri insieme al fratello

I familiari di Alice: "Tutto cambiato velocemente"

"Tutto è cambiato nel giro di un minuto – hanno dichiarato il fratello di Alice, Matteo, e la mamma Patrizia Montorsi -. Dicono che la deposizione del collega sia stata determinante, ma nei nostri confronti lui ha avuto un comportamento ambiguo. Avrebbe potuto fare di più. Non ha mai risposto al messaggio vocale che gli abbiamo mandato il giorno dopo la scomparsa di Alice né ha telefonato al marito".

"Non so chi sia stato, ma qualcuno ha impedito ad Alice di tornare da suo marito – continuano i familiari – e questo conferma la mia ipotesi: mia figlia è stata aggredita nel parcheggio e al volante non c'era lei".

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