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Aldrovandi, ridotti i risarcimenti che pagheranno gli agenti condannati

La Corte dei Conti ha ulteriormente ridotto l’entità del risarcimento che dovranno pagare i quattro poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi. Se la caveranno con cifre da 16mila a 67mila euro e non 467mila come chiesto all’inizio.
A cura di Susanna Picone
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La sezione d'appello della Corte dei Conti ha ridotto ulteriormente l'entità del risarcimento che dovranno pagare allo Stato i quattro agenti che sono stati condannati per la scomparsa di Federico Aldrovandi, morto a 18 anni durante un controllo di polizia a Ferrara il 25 settembre del 2005. A fronte di una richiesta, in prima istanza di 467mila euro a testa, i poliziotti se la caveranno con cifre che vanno da 16mila a 67mila euro e che dovranno versare entro 60 giorni. Si tratta della rivalsa dello Stato per il risarcimento pagato alla famiglia di Federico Aldrovandi. A marzo dello scorso anno, con la sentenza di primo grado, la Corte dei Conti aveva ridotto l'entità del risarcimento al 30%, imponendo di pagare 224mila a Enzo Pontani e Luca Pollastri e circa 56mila a Monica Segatto e Paolo Forlani. Ora la sezione di appello ha accolto la richiesta degli avvocati, secondo cui una norma in vigore nel 2005 prevede un indulto, corrispondente a una riduzione ulteriore del risarcimento, per circostanze di questo tipo.

Solidarietà della mamma di Aldrovandi verso Ilaria Cucchi e Lucia Uva – La mamma di Federico, da parte sua, ha commentato la decisione della Corte dei Conti con un tweet. “I condannati sono tornati al lavoro e nemmeno pagano il risarcimento. Cosa penso non ve lo dico”, ha scritto Patrizia Moretti, che in precedenza aveva anche detto la sua sulla polemica relativa alle foto pubblicate da Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, e poi da Lucia Uva, sorella di Giuseppe. La mamma di Aldrovandi ha voluto schierarsi al fianco delle due donne che nei giorni scorsi sono state attaccate per aver pubblicato quelle foto di alcuni esponenti delle forze dell’ordine coinvolti nelle morti dei loro cari. “A suo tempo – ha detto Patrizia Moretti – non ho pubblicato le foto degli agenti ma con l’esperienza di oggi lo avrei fatto anche io”.

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