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Alberto Stasi: “Vado spesso a trovare Chiara al cimitero e parlo con lei”

Dopo la condanna l’uomo ribadisce la sua innocenza e lancia un appello: “Chiedo a chiunque sappia qualcosa di mettersi una mano sulla coscienza e di uscire allo scoperto”.
A cura di Antonio Palma
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"Mi piace ricordare Chiara nei momenti felici. Vado spesso a trovarla al cimitero", è quanto ha dichiarato in un'intervista Alberto Stasi, l'uomo condannato in Appello bis a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco in provincia di Pavia il 17 agosto del 2007. Ormai a più di due mesi dalla sentenza di condanna, Stasi per la prima volta ha raccontato il suo stato d'animo in una intervista al Quotidiano Nazionale nella quale ribadisce la sua innocenza e fa appello a chiunque sappia qualcosa di farsi avanti. "Vorrei appellarmi a chi eventualmente sa qualcosa. Chiedo a chiunque sappia qualcosa di mettersi una mano sulla coscienza e di uscire allo scoperto" ha dichiarato Stasi. "La mia vita non è facile, affronto tutto giorno per giorno, perché sarebbe troppo opprimente per me anche solo pensare a ciò che potrei dover ingiustamente affrontare" ha spiegato poi l'uomo, aggiungendo: "Ora aspetto le motivazioni della sentenza. E' un momento in cui è difficile trovare la concentrazione necessaria per fare qualsiasi cosa. In pratica, sopravvivo in attesa di capire cosa potrà succedere".

Vorrei incontrare i genitori di Chiara

"La sentenza per me è stata una cosa inaspettata e terribile. Il verdetto mi ha veramente travolto e ci è voluto tempo per riprendere coraggio" ha rivelato Stasi, ricordando: "Quando ho perso Chiara avevo appena compiuto 24 anni. Ora ne ho quasi 32 e non passa giorno in cui io non abbia questa tragedia nei miei pensieri". Anche per questo "vado a trovare Chiara sulla tomba e le parlo come si fa con una persona alla quale si vuole molto bene, ma che non è più qui" ha raccontato Stasi, rivelando: "Vorrei vedere i genitori di Chiara, vorrei incontrarli un giorno senza impormi sul loro dolore, ma non lo faccio perché ho paura pensino sia una strategia legale".

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