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Aereo cade, la compagnia è responsabile per “spargimento di rifiuti”

Lo ha stabilito una recente sentenza del Consiglio di Stato chiamato a dirimere il caso di un tragico incidente aereo avvenuto in Sardegna ben 36 anni fa.
A cura di A. P.
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Quando un velivolo precipita al suolo per la compagnia proprietaria dell'aereo c'è anche la responsabilità per "spargimento di rifiuti" e quindi è tenuta a rimuove i rottami e a bonificare l'intera area coinvolta. Come riporta il Quotidiano della Pubblica Amministrazione, è quanto ha stabilito una recente sentenza del Consiglio di Stato chiamato a dirimere il caso di un tragico incidente aereo avvenuto in Sardegna ben 36 anni fa. Era il 14 settembre del 1979 quando un Dc9 della compagnia ATI in viaggio tra Alghero e Cagliari precipitò nel territorio comunale di Sarroch, causando la morte di tutti i 27 passeggeri e dei 4 uomini dell’equipaggio. Dopo i soccorsi e il recupero delle salme, però, è rimasto aperto il problema dello spargimento di rottami e del loro recupero. Parti di fusoliera, carrelli e altri pezzi del velivolo infatti sono rimasti abbandonati sul posto per anni fino a quando nel 2013 il Comune ha deciso di intervenire intimando alla compagnia la rimozione, il recupero e lo smaltimento dei rottami.

In causa è stata chiamata Alitalia, che nel frattempo ha incorporato Ati, ma che non ne ha voluto sapere di rimuovere gli oggetti facendo ricorso contro il Comune. La Quinta Sezione del Consiglio di Stato con la sentenza dell'11 dicembre scorso però ha respinto il ricorso richiamando Alitalia alla responsabilità in quanto successore universale di ATI. La compagnia inoltre sosteneva che l’inerzia delle amministrazioni coinvolte ed il lungo tempo trascorso dai fatti avevano reso i rottami aerei usucapiti dai proprietari dei terreni, ma il Consiglio di Stato ha ribadito che l’inquinamento dà luogo a una situazione di carattere permanente al pari dell’abuso edilizio, che perdura fino a che non ne siano rimosse le cause.

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