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Acquisto mascherine cinesi: l’ex commissario straordinario Domenico Arcuri indagato per peculato

Domenico Arcuri, ex commissario straordinario per l’emergenza coronavirus con il governo Conte 2, è indagato per peculato dalla Procura della Repubblica di Roma. L’accusa è contenuta nel fascicolo sulle maxi forniture di mascherine cinesi da 1,25 miliardi di euro per la quale a fine febbraio erano già state emesse cinque ordinanze di custodia cautelare.
A cura di Davide Falcioni
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Domenico Arcuri, ex commissario straordinario per l'emergenza coronavirus con il governo Conte 2, è indagato per peculato dalla Procura della Repubblica di Roma: a renderlo noto in anteprima il quotidiano La Verità. L’accusa è contenuta nel fascicolo sulle maxi forniture di mascherine cinesi da 1,25 miliardi di euro che già lo scorso 24 febbraio aveva portato a cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Roma.

Gli altri indagati: anche un vecchio amico di Arcuri

Per quel provvedimento era stato posto agli arresti domiciliari Edisson Jorge San Andres Solis (Guernica srl), mentre le altre quattro misure interdittive del divieto temporaneo dell’esercizio di attività d’impresa e del divieto di ricoprire incarichi o uffici direttivi in persone  giuridiche/imprese erano state disposte nei confronti di Mario Benotti, giornalista Rai in aspettativa e presidente del consorzio Optel e di Microproducts It, dell’ad della medesima società, Daniela Rossana Guarnieri, di Andrea Vincenzo Tommasi (titolare della Sunsky srl), e di Khouzam Georges Fares.

Secondo gli inquirenti il sodalizio si sarebbe reso responsabile, in concorso tra loro, del reato di traffico di influenze illecite (aggravato dal reato transnazionale) oltre che, a vario titolo, di ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dai pm Fabrizio Tucci e Gennaro Varone e vertono in particolare sulle maxicommesse – durante la prima ondata di Covid-19 – da 72 milioni di euro per l'acquisto di 801 milioni di mascherine provenienti da tre diversi consorzi cinesi. Stando a quanto emerso dalle indagini Benotti avrebbe contattato l'allora commissario straordinario  Domenico Arcuri, in nome di una vecchia amicizia che li legava, per influenzare gli acquisti di dispositivi di protezione da parte della struttura commissariale. Negli acquisti avrebbero avuto un ruolo da intermediarie alcune imprese italiane come la Sunsky srl, la Microproduts it e la Guernica srl.

L'ex commissario Arcuri: Non ho ricevuto notizia di quanto riportato da La Verità

"In merito a quanto riportato questa mattina dal quotidiano "La Verità" circa l'indagine sulle "mascherine", l'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri comunica di non avere notizia di quanto riportato dal suddetto quotidiano – si legge in una nota giunta questa mattina – il dott. Arcuri, nonché la struttura già preposta alla gestione dell'emergenza continueranno, come da inizio indagine, a collaborare con le autorità inquirenti nonché a fornire loro ogni informazione utile allo svolgimento delle indagini.

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