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Acido al posto dell’acqua battesimale, il papà della neonata colpita: “L’importante è che stia bene”

Parlano i genitori della neonata di 8 mesi finita in ospedale dopo che nel giorno del suo battesimo in una chiesa di Villafranca Tirrena è stato usato dell’acido al posto dell’acqua benedetta: “Dovrà fare altri controlli ma sta bene”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio
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"Non doveva succedere, ma purtroppo è successo. L'importante è che mia figlia stia bene". A parlare a La vita in Diretta su Rai 1 è stato il papà della neonata di 8 mesi che domenica scorsa è stata protagonista di un episodio che si sarebbe potuto trasformare in tragedia.

Durante la cerimonia per il suo battesimo, in una chiesa di Villafranca Tirrena, in provincia di Messina, al posto dell'acqua benedetta qualcuno ha inserito dell'acido disinfettante nella bottiglietta usata dal parroco per cospargere il capo della piccola.

La bimba è stata portata in ospedale ma è stata dimessa dopo che l'allarme era rientrato. I genitori non hanno neppure sporto denuncia, anche se l'errore poteva risultare fatale per la loro bambina.

Dalle indagini dei carabinieri di Villafranca Tirrena è emerso che uno dei collaboratori del parroco ha inavvertitamente riempito una bottiglia che conteneva un residuo di liquido disinfettante, o acido, di cui ancora non si conosce la natura, nella convinzione che fosse acqua. La stessa bottiglia è stata poi utilizzata per riempire d’acqua la fonte battesimale.

Così, quando è arrivato il momento di battezzare la neonata, che si trovava in braccio allo zio, che le faceva da padrino, il sacerdote ha versato quella che lui credeva fosse acqua benedetta sul capo della piccola, che subito dopo ha cominciato a piangere prima di mostrare delle chiazze rosse sul collo e sul viso. Poi la corsa in ospedale, al Policlinico di Messina, dove l'emergenza è rientrata.

"Per il momento sta bene, dovrà fare altri controlli – ha aggiunto la mamma della bimba -. Noi non ce l'abbiamo con nessuno. Adesso vorremmo solo stare un po' in pace".

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