Accoltellò la madre, ora torna in libertà: “Era sonnambulo, incapace di intendere”

Il 18 settembre dello scorso anno a Benevello, in provincia di Cuneo, nel cuore della notte un uomo aggredì sua madre ferendola alla gola con un grosso coltello da macellaio. Per questo Pier Luigi Sibona, commerciante di cinquantuno anni originario di Alba, è stato arrestato per tentato omicidio volontario dell’anziana donna ed è finito a processo. Ma ora il giudice del tribunale di Asti Alberto Giannone, al termine dell’incidente probatorio, ha disposto per lui la revoca degli arresti domiciliari. Può tornare in libertà in quanto avrebbe accoltellato sua madre durante un episodio di sonnambulismo. Quindi, in quel momento, era incapace di intendere e di volere. “I periti – ha spiegato l'avvocato dell'uomo, Roberto Ponzio – hanno accertato che il fatto delittuoso è stato commesso con automatismo del sonno, perché il cervello dell'imputato non ossigena e si determinano questi comportamenti automatici, non frutto di coscienza e volontà”. A questo punto gli atti torneranno al pm Delia Boschetto che dovrà esprimersi a riguardo.
Un caso “unico” – L’avvocato del commerciante ha aggiunto che questo caso è unico nel suo genere “e potrebbe far riscrivere alcune pagine della storia della letteratura scientifica”. Già subito dopo l’aggressione l’avvocato parlò di un comportamento che non trovava spiegazioni logiche se non in un raptus connesso a qualche patologia. Sibona, molto conosciuto in città, era stato colpito alcuni anni fa da un ictus, da cui non si era mai completamente ripreso, tanto da dover smettere di lavorare. A salvare la vita all’anziana madre fu l’intervento tempestivo del padre che al momento dell’aggressione si trovava in un’altra stanza della casa e che, dopo aver sentito la moglie urlare, riuscì a far fermare il figlio prima che questi potesse colpire ancora la donna.