Abusi sessuali e violenze su disabili, operatori intercettati: “90% di noi dovrebbe finire in cella”

“Il 90% di noi doveva finire in galera e ci dovevano crocifiggere” così parlavano tra loro alcuni operatori della comunità Mauriziana di Luserna San Giovanni, nel Torinese, coinvolta nel terribile caso di maltrattamenti su pazienti disabili della struttura che ha portato all’arresto di sette operatori socio-sanitari e di una psicoterapeuta.
“Basaglia si sarebbe rivoltato nella tomba se ci avesse visto” ammettevano gli addetti della struttura, intercettati dai Nas mentre dialogavano tra loro dopo la prima operazione dei carabinieri dell’aprile scorso quando furono arrestati tre operatori. Affermazioni finite agli atti e che avevano fatto scattare i successivi accertamenti investigativi perché sintomo di una situazione diffusa che non riguardava solo pochi di loro.
“Se ci fossero state le telecamere da quando c'era lui saremmo tutti a casa proprio perché quello gli dava calci, pugni, tutto” diceva uno di loro riferendosi a un collega. “Tutti in gattabuia o tutti incriminati, così finiremo” confermava l’altro nel dialogo intercettato da una microspia ambientale piazzata dai carabinieri del Nas di Torino e riportato da La Stampa. Considerazioni che indicavano comportamenti condivisi o comunque ben noti e tollerati dal gruppo.
L’inchiesta era partita a dicembre dalla denuncia di un dipendente della struttura che si era rivolto ai carabinieri accusando anche i superiori di non agire nonostante le segnalazioni. Le telecamere e le microspie in pochissimi giorni confermarono violenti pestaggi e persino abusi sessuali che portarono all’arresto di due operatori e una psicoterapeuta considerati il nucleo più violento.
Le successive indagini però hanno accertato condotte diffuse in cui “gli ospiti con disabilità psichiche vengono trattati come se non fossero persone, privati di ogni cura, di ogni diritto e di ogni dignità. Continuamente vessati e sottoposti ad abusi proprio da chi avrebbe dovuto prendersene cura”, come scrive il Gip disponendo i nuovi ordini di custodia cautelare eseguite ieri.
Alcune scene sono state riprese in un filmato diffuso dai Nas nel quale si vedono gli operatori che picchiano e minacciano i disabili. “L'attività investigativa ha evidenziato la presenza di quotidiani episodi di maltrattamenti, consistenti in ingiurie, strattoni, schiaffi, percosse, nonché continui atteggiamenti vessatori, intimidatori e di scherno" spiegano i carabinieri rivelando che una delle 8 persone sottoposte agli arresti domiciliari, avrebbe palpeggiato e toccato le parti intime di un ospite della struttura.