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Abbandonata in coma davanti alla Caritas, Sonia muore: aveva appena ricevuto una casa dal Comune

Gli accertamenti investigativi hanno stabilito che a lasciarla a terra esanime a Vicenza è stato un uomo, ripreso da alcune telecamere di sorveglianza. Un gesto assurdo e anomalo sul quale ora i parenti della donna chiedono di fare luce.
A cura di Antonio Palma
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Aveva da poco ricevuto una casa dal Comune e si apprestava finalmente a vivere una vita più dignitosa e tranquilla Sonia Nebea, la donna vicentina trovata abbandonata in coma davanti alla Caritas prima di Natale e morta pochi giorni dopo senza più riprendersi.

Dopo un lungo e complicato percorso personale, infatti, la donna sembrava avere trovato una certa stabilità e stava per trasferirsi in un nuovo alloggio di edilizia popolare con l'aiuto dei familiari.

Proprio nel momento in cui sembrava essersi messa alle spalle un passato molto difficile per problemi legati all’alcol, però, è avvenuto la tragedia, un dramma dai contorni ancora tutti da chiarire.

La 52enne era stata ritrovata il 17 dicembre scorso, riversa a terra in strada, davanti  al cancello di ingresso di Casa Santa Lucia, un centro gestito dalla Caritas diocesana vicentina.

A chiamare i soccorsi erano stati proprio gli operatori volontari del centro ma, nonostante l'intervento immediato del 118, il trasporto in ospedale e il ricovero in rianimazione, la donna è morta due giorni dopo.

I successivi accertamenti investigativi hanno stabilito che a lasciarla a terra esanime è stato un uomo, ripreso da alcune telecamere di sorveglianza mentre la abbandonava incosciente sul marciapiede prima di suonare il citofono del Cento e allontanarsi.

Un gesto assurdo e anomalo visto chela donna non frequentava la struttura e sul quale ora i parenti della donna chiedono di fare luce per stabilire se un tempestivo soccorso avrebbe potuto salvare la 52enne e il motivo che ha spinto lo sconosciuto ad abbandonare la 52enne.

La figlia ha sporto denuncia contro ignoti e ora si attendono i risultati dell’autopsia per stabilire l'esatta causa del decesso.

"Quella mattina mi aveva chiamato entusiasta ed era felice di ritrovare la serenità. Si era riavvicinata a noi figli e alle sue due sorelle. In mattinata aveva chiamato anche l’amministratore di sostegno che la seguiva e gli aveva detto che finalmente la sua famiglia avrebbe avuto stima di lei"m ha arcontato una delle figlie al Corriere del Veneto, aggiungendo:  "Ho contattato una persona che conosceva bene mia mamma, per sapere se l’aveva incontrata e le sue risposte sono state ambigue. Se ci mostrano i video forse possiamo riconoscere chi era quell'uomo"

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