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Covid 19

A Giugno calerà il numero di decessi da Covid secondo uno studio americano

A giugno il numero giornaliero di decessi per Covid-19 dovrebbe calare, tornando a quote precedenti a quelle della seconda ondata. Tutto questo, però, soltanto se si continueranno a indossare mascherine e se il piano vaccinale continuerà ad andare avanti. Sono queste le valutazioni dell’ Institute for health metrics and evaluation di Seattle.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Secondo l'Institute for health metrics and evaluation di Seattle, a giugno i decessi giornalieri per Covid-19 in Italia dovrebbero scendere intorno a quota cinquanta, un livello precedente la seconda ondata. Ihse ha articolato le sue previsioni su alcuni scenari, ma le curve dei vari calcoli convergono sulla diminuzione generale dei decessi dalla metà di maggio. Lo studio fa principalmente affidamento sulle vaccinazioni (il cui percorso sembra procedere però a rilento) e la volontà delle persone di continuare a indossare i dispositivi di protezione personale. L'Ihse infatti crede che i cittadini italiani continueranno a portare la mascherina all'aperto per il 92%, anche con l'arrivo di temperature più miti che lo scorso hanno sembrano aver contribuito all'abbassamento della curva di contagio durante l'estate. Gli esperti poi calcolano che alla fine di giugno potrebbero essere vaccinati circa 40 milioni di italiani. I vaccinati si sommerebbero a un 10% della popolazione immune al virus perché già contagiata, anche senza saperlo.

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Si tratta in realtà di diversi scenari, uno più ottimistico e altri due di medio e massimo allarme, ma entrambe le proiezioni svelano una diminuzione sensibile delle morti giornaliere nel mese di giugno (nella peggiore delle ipotesi, i decessi attestati sono 108 al giorno). L'ente statunitense, però potrebbe aver sottostimato il picco in arrivo entro fine marzo. I giorni necessari per invertire il trend dal picco sono almeno 40, ma la diminuzione reale del contagio e dei morti dipenderà dalla campagna vaccinale, che continua a procedere a rilento fra stop e bagarre per procurarsi il siero. L'estate potrebbe sì portare una condizione favorevole, esattamente come fu per la prima ondata, ma le misure restrittive devono continuare a essere usate, soprattutto in previsione delle settimane di picco attese per fine marzo. I modelli matematici possono funzionare solo quando non vi sono parametri che mutano: con vaccinazioni sempre a rischio di battuta di stop e l'arrivo delle varianti, tutto sembra essere precario e relativo.

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