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A 13 anni celebrava Hitler: il più giovane terrorista del Regno Unito non andrà in galera

Celebrava Hitler online e diffondeva sul web scritti che incitavano alla violenza contro minoranze quali gli ebrei e la comunità LGBT. Si tratta del più giovane terrorista del Regno Unito, fan della supremazia bianca, che a soli 13 anni già sapeva costruire una bomba. Il ragazzo non andrà in carcere, ma dovrà trascorrere due anni in una comunità rieducativa.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Aveva 13 anni quando si è messo alla guida di una cellula neo nazista nel Regno Unito. Si tratta del più giovane terrorista della storia, ma il giudice ha stabilito che il ragazzo, ora sedicenne, non dovrà andare in carcere. Per lui due anni di rieducazione in una struttura apposita. Fin da piccolissimo aveva iniziato a incitare alla guerra razziale, alla violenza contro categorie ritenute "nemiche" come ebrei e omosessuali e a trasferire poi il suo odio online.

Alcuni membri della cellula neo nazista hanno svolto attività di volantinaggio e così faceva anche il 13enne che già a quell'età aveva ricevuto istruzioni per preparare bombe e molotov o per l'utilizzo di un fucile AK-47. Un anno dopo aveva iniziato a collezionare scritti di propaganda terroristica di estrema destra dove si incitava all0uccisione degli ebrei, impiccagioni per i gay e "sparare durante le parate LGBT".  Diffondeva questi scritti online e ha cercato di reclutare delle persone. Sarebbero state almeno cinque quelle incluse, ma tra questi vera anche un ufficiale sotto copertura che ha poi  chiesto all'antiterrorismo di fare irruzione, nel 2019, nella cabina di regia del giovane: il cottage della nonna dove stava costruendo un'arma.

L'adolescente ha spiegato alla polizia di averlo fatto solo per sembrare "figo" e che non aveva mai avuto intenzioni serie. Il 13enne celebrava però terroristi come santi: uno di questi era il suprematista bianco Brenton Tarrant che uccise 51 persone in due moschee in Nuova Zelanda. Durante il processo il ragazzo è apparso in videochiamata ammettendo 12 capi d'accusa di cui 10 per possesso di documenti con fini terroristici e due per la distribuzione del materiale. Il giudice aveva fatto presente di dover analizzare bene il caso: voleva capire se il ragazzo fosse stato "immaturo" o "ingenuo" prima di emettere una sentenza. Alla fine il magistrato ha condannato il ragazzo a due anni in un centro di riabilitazione, spiegando che la detenzione avrebbe annullato il lavoro di recupero.

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