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Attentati 11 settembre 2001: la scultura in memoria delle 2976 vittime al World Trade Center

Quale è l’opera d’arte più significativa in memoria degli attentati dell’11 settembre 2001? Probabilmente è la scultura “9/11 Memorial” dell’artista Heath Satow che rappresenta 2976 colombe d’acciaio che reggono un pezzo originale del World Trade Center. Con una curiosità: l’opera non si trova a Nyc ma in California.
A cura di Redazione Cultura
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Sono tanti gli artisti, gli scrittori, i registi che si sono confrontati con gli attentati dell'11 settembre 2011 al World Trade Center di New York. Il mondo dell'arte e della creatività spesso funge da cerniera tra le zone oscure della cronaca e le correnti profonde della storia, delle nostre paura più grandi e oscure. Tra le diverse opere d'arte che hanno celebrato quel terribile attentato di cui oggi si celebra il diciassettesimo anniversario, si staglia sulle altre la scultura "9/11 Memorial" dell'artista Heath Satow, inaugurata nel decennale, nel 2011, un'opera memoriale e memorabile che omaggia le vittime degli attacchi del World Trade Center dell'11 settembre 2001.

La scultura di Heath Satow contiene, infatti, 2976 colombe in acciaio inossidabile, che rappresentano le vittime degli attacchi del 2001, saldate insieme per creare un paio di mani giganti che sollevano un raggio di acciaio ritorto di un pezzo originale dal World Trade Center di New York. L'opera di trova a Rosemad, in California. Ed è considerata da molti il miglior esempio di arte in grado di alleviare le ferite di un evento così tragico, su cui si innesta un pezzo originale del grattacielo crollato sotto l'impatto con gli aerei infilatisi nelle due torri.

Che cosa è stato l'11 settembre 2001

L’analisi del post 11 settembre non può, infatti, essere separata dalla riflessione sul cambiamento di alcuni aspetti strutturali determinatisi nel corso degli anni Ottanta che hanno ristrutturato il capitalismo intorno al pensiero neoliberista e al primato dell’economia finanziaria. Se non si considera questo fattore non è possibile comprendere la successiva crisi dell’Unione Europea, degli Usa, della Nato, dell’Onu e gli effetti negativi propagatisi nei paesi della periferia semicoloniale dell’America Latina, dell’Asia e dell’Africa, coinvolgendo sia i paesi emergenti, sia quelli in perenne stato di povertà. Inoltre, non bisogna dimenticare che la crisi politica ed economica ha rimesso in movimento la sfera religiosa, specialmente il mondo islamico a cui appartengono un miliardo e 600mila persone.

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