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Anna Licursi, la pediatra “dopata del bridge”, torna a giocare dopo 8 mesi e 8000 euro spesi

Durante un torneo di bridge Anna Licursi, pediatra padovana, è risultata positiva al Clortalidone, diuretico “coprente” ma che lei ha usato perché sofferente di ipertensione. È stata squalificata per otto mesi e finalmente ora può tornare a giocare: “Una situazione così assurda va affrontata col sorriso”.
A cura di Susanna Picone
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Lei si chiama Anna Licursi, è una pediatra originaria del Molise residente a Padova ed è anche da tempo una appassionata giocatrice di bridge. Una giocatrice che solo ora però può tornare a vivere la sua passione, dopo otto mesi di squalifica. Fino al 2 gennaio 2019 la signora Anna è stata costretta a restare lontana dalle carte dopo che, durante un torneo, sono arrivati per un controllo gli ispettori della Nado, la sezione italiana della Wada, l’agenzia mondiale antidoping. Le analisi hanno rivelato che la pediatra (da quindici anni Licursi lavora nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Mirano) aveva fatto uso di Clortalidone, sostanza vietata perché considerata “coprente”. Un farmaco che è anche utilizzato contro l’ipertensione ed è proprio per questo motivo che la signora Anna, tesserata con il Padova bridge, uno dei club più titolati, lo aveva usato. “Una colpa ce l’ho – aveva raccontato la pediatra appassionata di bridge subito dopo la squalifica – ed è quella della distrazione: avrei dovuto segnalare per tempo l’utilizzo di quel farmaco, che però mai avrei immaginato fosse vietato. Sono una signora di mezza età che la sera ha l’abitudine piacevole di giocare a carte con le amiche. Talvolta sono sofferente di ipertensione, come chiunque vicino ai sessant’anni. Quel medicinale lo uso quando ho la pressione alta. Tutto qui”.

"Ho perso otto mesi e mi è costata ottomila euro" – Fatto sta che per Anna Licursi, che vanta due titoli italiani, è arrivata una squalifica in appello per otto mesi. Squalifica che, come ricorda il quotidiano Il Gazzettino, andava avanti fino all’inizio del nuovo anno per cui adesso, finalmente, la pediatra potrà tornare a giocare. “Le amiche mi prendono in giro: quando mi siedo a tavola con loro, mi dicono che non vogliono stare vicino a una signora dopata”, ci scherza ora su la dottoressa Licursi tenendo in mano le sue amate carte. “La squalifica è finita, finalmente si torna a giocare. Ho perso otto mesi e mi è costata ottomila euro, ma una situazione così assurda va affrontata con il sorriso”, ha aggiunto.

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