Ammette di aver abusato di una bambina (ma non di sua figlia): condannato a 16 mesi

Una condanna a sedici mesi sospesi per un periodo di prova di due anni. È arrivata oggi la sentenza a carico di un esercente di sessantaquattro anni comparso di fronte alle Assise criminali di Locarno per rispondere di atti sessuali con fanciulli ripetuti, coazione ripetuta, pornografia dura e rappresentazione di atti di cruda violenza. Secondo quanto riportato dai quotidiani svizzeri, la Corte ha riconosciuto la colpevolezza dell’imputato relativamente a un solo caso dei tre contestati dall'accusa. Il procuratore pubblico Antonio Perugini aveva chiesto una condanna a due anni di carcere senza opporsi alla sospensione condizionale mentre la difesa aveva chiesto una riduzione della pena chiedendo di condannare l’imputato solo per i fatti ammessi.

L'imputato nega di aver abusato anche di sua figlia – Imputato che in aula ha appunto confessato di aver molestato nel maggio dello scorso anno una bambina tedesca di sette anni che era andata a cena con i suoi genitori presso la sua osteria. Da quanto è emerso, l'esercente aveva attirato la piccola al piano superiore e l’aveva baciata sulle parti intime. “Ancora oggi non mi capacito di quello che è successo, in quel momento non ero io”, ha detto da parte sua l'imputato che però ha negato i contatti con altre due bambine, tra cui anche sua figlia di sei anni, che secondo l’accusa sarebbero invece avvenuti. In particolare, secondo l’accusa, in un episodio l’uomo avrebbe spinto la figlia a toccarlo sopra i vestiti nelle parti intime mentre in un’altra occasione in piscina avrebbe toccato il sedere a una bimba di nove anni che non conosceva. L'uomo è stato quindi condannato solo per l'episodio ammesso e prosciolto dalle altre due imputazioni. Confermati anche i reati di pornografia dura e di rappresentazione di atti di cruda violenza