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“Il Tuffatore” di Paestum, svelata l’identità della famosa tomba

Il neo direttore del Parco Archeologico di Paestum, il tedesco Gabriel Zuchtriegel, ha appena annunciato una scoperta straordinaria che “getta nuova luce sulla Tomba del Tuffatore e cambierà la storia dell’arte pestana e oltre”.
A cura di Redazione Cultura
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Il neo direttore del Parco Archeologico di Paestum, il tedesco Gabriel Zuchtriegel, ha appena annunciato una scoperta straordinaria che “getta nuova luce sulla Tomba del Tuffatore”, uno dei più importanti capolavori della pittura antica.

Il giovane archeologo, infatti, durante un’ispezione di routine all’interno dei depositi del Museo ha rinvenuto un’altra lastra tombale, molto simile a quella del Tuffatore, che fa emergere con chiarezza l’identità e il gruppo di appartenenza del personaggio che vi fu sepolto, quasi certamente un esponente dell’aristocrazia dell’antica Poseidonia.

Questa scoperta avviene proprio in concomitanza con il ritorno a Paestum della lastra tombale dove manca dal luglio del 2015 e del suo restauro, realizzato grazie a una donazione di 25mila euro da parte di Antonio Palmieri della Tenuta Vannulo. In precedenza, infatti, il “Tuffatore” era esposto al Museo Archeologico di Napoli e ancor prima all’Expo a Milano.

Che cos’è la Tomba del Tuffatore?

Si tratta di una tomba a cassa, un cubo con un solo lato aperto, realizzato con cinque lastre di travertino che, quando fu ritrovata, erano stuccate in modo da farle apparire un unico blocco. Ciò che rende questa tomba straordinaria è il fatto che le pareti del manufatto sono interamente intonacate e decorate con degli affreschi. Il corredo funerario ritrovato all'interno era costituito da un'unica “Lekythos” attica a figure nere, (un vaso dal corpo allungato decorato), una “lyra” (strumento musicale a corde) e due piccoli vasi per unguenti in alabastro.

La tomba del Tuffatore fu rinvenuta da Mario Napoli nel 1968 a “Tempa del prete” una località a circa due chilometri da Paestum. Sulla lastra di copertura è raffigurata la celebre scena che ha dato il nome alla sepoltura, un tema completamente estraneo all'arte greca: un giovane nudo sospeso per sempre nell'istante del tuffo. Gli oggetti di corredo hanno permesso di datare la tomba al 470 – 480 a.C. ed è quindi dell’epoca d’oro dell’arte pestana.

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