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A Norcia c’è la restauratrice che salvò una tavola del ‘500 dal sisma che distrusse la Basilica

Torna alla luce la “Resurrezione di Lazzaro” di Michelangelo Carducci del 1561 dopo un lungo restauro. Fu salvata poche settimane prima del terremoto dell’ottobre 2016 da una restauratrice nursina che chiese di spostare l’opera in una sala risparmiata dal crollo della Basilica di San Benedetto di Norcia.
A cura di Redazione Cultura
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La "Resurrezione di Lazzaro" di Michelangelo Carducci del 1561 tornerà come prima. Meglio di prima- Probabilmente entro fine anno. Parola di Emanuela D'Abbraccio, professione restauratrice ed eroe per caso. Già. Perché come ha raccontato all'Ansa, quella tavola del Cinquecento che si trovava nella Basilica di San Benedetto di Norcia è stata salvata dalle conseguenze del crollo del terremoto grazie al suo intervento, avviato pochi mesi prima della forte scossa del 30 ottobre 2016.

In un luogo sicuro, dunque. Il che probabilmente l'ha salvata dalla distruzione conseguente al terremoto. Attualmente la tavola si trova nel laboratorio Coobec di Spoleto, dove la restauratrice sta mettendo a punto il recupero grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di risparmio di Spoleto, che con ogni probabilità sarà visibile già dalla fine del 2018.

Avevo ricevuto l'incarico di intervenire sulla tavola nel luglio del 2016, circa un mese prima della scossa del 24 agosto, dalla diocesi Spoleto-Norcia e dalla Soprintendenza alle belle arti e date le imponenti dimensioni della tavola avevo chiesto di spostarla nella sala degli scavi che è stata risparmiata dal crollo. E così l'opera si è salvata.

La restauratrice, prima del sisma, era impegnata da anni anche nel recupero degli altari della Basilica di Norcia. Che è un po' diventata la sua casa. C'è solo da immaginarsi l'importanza ce per lei assume la ricostruzione ancora attesa della Basilica. E infatti, sempre ad Ansa, ha dichiarato:

Ora non vedo l'ora che inizi la ricostruzione e se potrò dare il mio piccolo contributo al recupero di San Benedetto sarà il momento più bello della mia ormai lunga carriera. E soprattutto il mio amore per l'arte, la storia e la cultura avrà un reale senso compiuto.

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