17 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

A 40 anni denuncia il padre che non lo aveva riconosciuto come figlio: risarcito

“Lo incontravo spesso da bambino e poi da ragazzino, mi aspettavo da lui una carezza, un segno d’affetto e d’amore. E invece da lui non arrivava niente. Faceva finta di non vedermi, di non conoscermi” ha spiegato l’uomo, aggiungendo: “Ho deciso di citarlo in tribunale civile per fargli capire quanto dolore mi ha procurato quel suo atteggiamento di rifiuto”
A cura di Antonio Palma
17 CONDIVISIONI
Immagine

Il padre non lo aveva mai voluto riconoscere come suo figlio nonostante l'evidenza, per questo, dopo una vita passata a ripensare e rimuginare sul perché di quel comportamento, all'età di 40 anni ha deciso di trascinare il genitore biologico in tribunale per danno esistenziale, ottenendo anche un risarcimento per decisione del giudice. È la storia di Vincenzo Trani, oggi 45enne procuratore di promesse del calcio, che con una sentenza del Tribunale civile di Matera ha ottenuto il riconoscimento del danno esistenziale conseguente alla privazione della figura paterna e un risarcimento di 20mila euro

"È la prima volta che viene fatto un procedimento di questo genere intentato direttamente da un figlio ormai adulto. In genere, queste cause vengono promosse dalle madri quando i figli, minori, non vengono riconosciuti dai padri", ha spiegato a Repubblica il legale di Trani, l'avvocato Luciano Vinci. L'uomo non ha dovuto neanche dimostrare quali danni avesse subito dal non avere avuto un padre perché secondo il giudice  il fatto di non aver avuto il sostegno morale e il supporto del genitore dimostra di per sé il danno esistenziale. Per il tribunale "la mancanza di supporti del padre nel corso del tempo non ha consentito al figlio un percorso di vita e di crescita qualitativamente migliore", essendo stato costretto il ragazzo senza padre "a vivere con il solo reddito della madre". Per questo "si è configurato il conseguente danno non patrimoniale esistenziale da privazione della figura genitoriale paterna, a causa del comportamento consapevole e colposo del padre".

"Il paesino dove sono nato è piccolo, appena 5mila abitanti e in quella cittadina incontravo spesso quello che sapevo essere mio padre. Quando, da bambino e poi da ragazzino, lo incrociavo, mi aspettavo da lui una carezza, un abbraccio, un bacio. Un segno d'affetto e d'amore. E invece da lui non arrivava niente. Faceva finta di non vedermi, di non conoscermi. E io soffrivo. Quella sofferenza ce l'ho dentro di me. E me la porterò tutta la vita. Ho deciso di citarlo in tribunale civile per fargli capire quanto dolore mi ha procurato quel suo atteggiamento di rifiuto" ha spiegato Trani, concludendo: "L'unica cosa che mi dà la forza di reagire oggi è essere diventato padre e regalare a mia figlia quell'amore paterno che io non ho avuto la fortuna di ricevere".

17 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views