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Caso Paragon

Ruotolo (Pd): “Copasir non risponde a domanda, governo ci dica chi ha spiato Fanpage.it”

La relazione del Copasir sul caso Paragon non ha chiarito chi ha spiato il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato. “Ma le intercettazioni ai giornalisti ci sono state. Serve chiarezza”, dice l’europarlamentare Pd Sandro Ruotolo.
A cura di Giulia Casula
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La relazione del Copasir sul caso Paragon non ha chiarito chi ha spiato il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato. Alcuni chiarimenti sono arrivati sul caso dell'attivista dell'ong Mediterranea, Luca Casarini, finito anche lui tra le utenze spiate tramite Graphite, lo spyware prodotto e venduto dall'azienda israeliana Paragon Solutions. È emerso che per Casarini, così pure per il cofondatore di Mediterranea Beppe Caccia e per il cittadino sudanese David Yambio, fossero state autorizzate delle intercettazioni già durante il governo Conte, nel 2020, e poi proseguite sotto gli esecutivi Draghi e Meloni.

Tuttavia, "la questione resta aperta", commenta l'europarlamentare del Partito democratico Sandro Ruotolo. Nella relazione del Copasir "c'è scritto che i giornalisti non sono stati intercettati dai servizi segreti italiani, ma questo non cancella il fatto che quelle intercettazioni ci sono state davvero. Serve chiarezza. Il Parlamento deve lavorarci ancora e bene", ha ribadito.

Tramite le sue indagini il Comitato è stato in grado di definire quali enti governativi hanno in dotazione lo spyware, ovvero due agenzie di intelligence, l'Aise (l'Agenzia informazioni e sicurezza esterna) e l'Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna). Ma non ha saputo dire chi si nasconde dietro lo spionaggio ai danni di Cancellato e per quali motivi il suo dispositivo è stato infettato dallo spyware.

"Come delegazione – ha poi aggiunto Ruotolo – abbiamo chiesto un incontro al presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, che finora, a lavori ancora in corso, non poteva rispondere alle nostre domande. Adesso può, e di interrogativi da porgli ne abbiamo un sacco". Lo scandalo Paragon infatti, lascia ancora delle questioni irrisolte. A partire dalle ragioni delle operazioni di intercettazione, durate ben quattro anni e autorizzate anche da questo governo, nei confronti di Mediterranea. "Intanto ci sono delle considerazioni da fare: se, in nome della sicurezza nazionale, si intercettano gli attivisti che salvano le vite in mare, questo significa che è il momento di spiegare meglio cosa si intenda per sicurezza nazionale", ha osservato l'eurodeputato. "Dopodiché, Paragon è stato usato dal governo Meloni, che col decreto sicurezza dà più potere ai servizi mentre con le norme sulla giustizia depotenzia il lavoro della magistratura", ha proseguito. "Frena le intercettazioni legali, quelle giudiziarie contro criminalità organizzata e corruzione, ma poi entra nelle vite degli altri con i servizi segreti. C'è ancora molto da capire e molto da chiarire".

Intanto da Fratelli d'Italia sostengono di aver avuto ragione sin dall'inizio. "Nessuno ha mai "spiato" il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, che per primo aveva denunciato il presunto "caso Paragon" nell'ennesimo ridicolo tentativo di attaccare Giorgia Meloni, e le intercettazioni a Luca Casarini (fondatore dell'Ong immigrazionista "Mediterranea") non le ha fatte il centrodestra ma il secondo Governo Conte, quello sostenuto da 5 Stelle e PD", ha scritto sui social il capodelegazione di Fratelli d'Italia- Ecr al Parlamento europeo Carlo Fidanza. "Per mesi, persino al Parlamento europeo, la sinistra italiana ha strillato allo scandalo e dipinto l'Italia come una specie di regime. Ora che lo scandalo ce l'hanno in casa, sarebbe il caso di chiedere scusa", ha aggiunto.

Ma se nessuno ha mai spiato Cancellato, come sostiene Fidanza, allora chi è stato? "Ho letto e riletto la relazione del Copasir, e quindi arriviamo alla conclusione che il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, il giornalista Ciro Pellegrino – sempre di Fanpage – e don Mattia Ferrari non sono stati spiati. Si direbbe: nessuno è stato!", osserva Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde. "Ma i servizi italiani cosa hanno fatto per scoprire gli autori dello spionaggio ai danni di giornalisti attivi in inchieste, anche su partiti che oggi governano l'Italia? Com'è possibile che ruoli nevralgici per la nostra democrazia, come l'informazione, siano sottoposti ad attività di spionaggio e che la nostra intelligence non sia nelle condizioni di sapere – e comunicare – chi sia il mandante di tali attività?", si chiede il deputato di Avs. Il Copasir, nella sua relazione, non esclude che il sistema Paragon possa essere stato utilizzato dall'estero, anche su prefissi non nazionali. "Significa che servizi esteri hanno condotto un'azione commissionata dall'Italia? E da chi? L'uso politico dello spyware Paragon in questa vicenda è ormai chiaro", ha aggiunto.

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