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Cercano il padre in obitorio ma è stato cremato da un’altra famiglia: “Come hanno fatto a non accorgersene?”

Lo scambio di salme all’obitorio di Torino dove i figli di Vladimir Acristini hanno scoperto che del padre 56enne non erano rimaste neppure le ceneri perché l’altra famiglia non si è accorta di nulla e le ha disperse.
A cura di Antonio Palma
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Dopo un lungo viaggio per recuperare la salma del padre morto improvvisamente, hanno scoperto che del corpo del loro congiunto non era rimasto nulla perché cremato da un’altra famiglia a causa di uno scambio di bare all’obitorio. È la terribile realtà che si sono trovati davanti i figli di Vladimir Acristini, 56enne moldavo che da tempo lavorava e viveva a Torino, dove è deceduto prematuramente.

La vicenda risale alla fine di due anni fa ma dopo aver ricevuto tanti no e poche spiegazioni, i parenti ora hanno deciso di intentare una causa civile chiedendo sia il rimborso delle spese sostenute per il funerale, mai avvenuto, sia per il danno morale. I familiari infatti avevano già sborsato quasi 8mila euro per riportare la salma nel Paese di origine, dove si sarebbero dovuti tenere i funerali, e hanno dovuto rinunciare a tutto.

L'errore in obitorio infatti non solo ha comportato lo scambio di bara ma soprattutto la mancanza della salma. Persino le ceneri sono andate perse perché l’altra famiglia non si è accorta di nulla e le ha disperse come era volontà dell’altro defunto. La scoperta è avvenuta solo quando i parenti sono giunti sul posto e due addette si sono accorte dell'errore, ammettendo lo sbaglio. Nei confronti delle addette sono stati emessi provvedimenti ma la magistratura non ha ravvisato dolo.

“È morto nel sonno e la sera stessa è stato portato all’obitorio di via Bertani per l’autopsia. Al momento dell’ultimo saluto e della benedizione religiosa, i parenti sono stati chiamati in disparte dagli addetti dell’obitorio” ha raccontato una nipote dell’uomo al Quotidiano Torino Cronaca, rivelando: “All’inizio pensavano a un malinteso o a uno scherzo di cattivo gusto. Invece, a causa di un errore gravissimo da parte degli addetti dell’obitorio, il corpo di mio zio era stato scambiato con quello di un altro uomo”.

“I corpi sono registrati, identificati con etichette: com’è stato possibile un simile errore? E come ha fatto la famiglia dell’altro defunto a non accorgersi che il corpo non era quello del proprio caro?” si chiedono i figli del 56enne che, dopo l’archiviazione dell’indagine penale, chiedono ora giustizia almeno al tribunale civile.

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