Il “sogno” dell’avvocato di Sempio sul delitto di Garlasco: Lovati parla di Chiesa e di Emanuela Orlandi

La Chiesa, un santuario, il sicario e c’è spazio anche per Emanuela Orlandi in quello che Massimo Lovati, uno degli avvocati di Andrea Sempio, definisce un “sogno” per parlare del suo scenario alternativo sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco. Lovati, che difende il nuovo indagato per l’omicidio del 2007 ma più volte ha detto di credere all’innocenza di Alberto Stasi (unico condannato per il delitto) da settimane presenta la sua teoria su un “sicario” intervenuto quel giorno a Garlasco. E lo ha fatto di nuovo anche in una nuova intervista concessa a Repubblica.
Massimo Lovati però precisa più volte: il suo è un “sogno”, non ha nulla per dimostrare la sua teoria, al massimo è materiale per un romanzo che potrebbe scrivere. Ma qual è questa teoria dell’avvocato di Andrea Sempio? In poche parole: Stasi innocente come Sempio ma a differenza del suo assistito quello che era il fidanzato della vittima sarebbe a conoscenza del vero killer e del suo mandante. E perché Chiara Poggi è stata uccisa? Aveva scoperto un “segreto indicibile”.
Nei dettagli, Lovati parla di Chiesa, di "un luogo alla periferia di Garlasco dove ogni mercoledì si praticava l’esorcismo" e dove poi emersero fatti di pedofilia. Rispetto all’omicidio di Chiara Poggi "sono fatti successivi di cinque anni, lo so. Ma accadevano anche prima, lo sanno tutti". E Chiara sarebbe stata uccisa per averlo scoperto, gli viene chiesto: "È la mia teoria. Un sogno che ho fatto. Lo scriva: un sogno", risponde il legale.
"La Chiesa assassina di Chiara?", un’altra domanda che gli viene rivolta. E nella sua risposta Lovati tira in ballo anche Emanuela Orlandi: "Non sarebbe la prima volta. Guardi che cosa è successo con la povera Emanuela Orlandi. Ma le ripeto che è un mio sogno. Non voglio guai".

Rispetto a Stasi, Lovati continua a dire che non è l’assassino, ma che ha detto un sacco di bugie sulla scoperta del corpo (fu Stasi, lo ricordiamo, a dare l’allarme il 13 agosto 2007), e "quando ne dici così tante vuol dire solo che ti hanno imbeccato". "Fu assolto fino al secondo grado e condannato a soli sedici anni. Non aveva alternativa. Finirebbe sottoterra. Ucciso dal presunto mandante? Più mandanti", aggiunge l’avvocato.
"La figura del sicario è nella letteratura criminologica. Il modo in cui fu uccisa quella ragazza servì a confondere le acque. I sicari sono abilissimi. Entrano dovunque. Non li scopriamo mai. Ricorda cosa successe con Trotzky, in Messico?", è la risposta a un’altra domanda.
C’è spazio anche per parlare di Andrea Sempio nell’intervista. Con quello che Lovati etichetta come "un comunista, un disadattato", non avrebbe mai parlato della sua teoria. "Lui non c’entra nulla con questa storia. Nemmeno con quegli ambienti di chiese e oratori", sostiene l’avvocato. Ma come sta il 37enne vecchio amico di Marco Poggi: "È provato ma sereno, come tutti gli innocenti. Io invece sono stanco. E preoccupato. Contesteremo le consulenze di parte e presenteremo le nostre. Poi, se si dovesse andare a processo, valuterà il giudice".
Intanto, l’avvocato Lovati ha detto di condividere le considerazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio secondo cui, riferendosi a Stasi, è "irragionevole che dopo una o due sentenze di assoluzione sia intervenuta una condanna senza rifare l'intero processo". "Da un lato questa non è un'indagine trasparente e dall'altro lato è insidiosa – ha aggiunto l'avvocato riferendosi all’inchiesta su Sempio -. Viene fatta in tv e sul nulla. Vanno in onda cose che poi si sgonfiano come bolle di sapone. Insomma, tutta acqua fresca".