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Palermo, Rosa ha urgente bisogno di un trapianto di rene. Glielo dona Teresa, la mamma di 77 anni

A Palermo, una madre 77enne ha donato un rene alla figlia all’Ismett. È tra le donatrici viventi più anziane in Italia. L’intervento conferma la sicurezza della donazione anche in età avanzata.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio.
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Un trapianto di rene da donatore vivente ha scritto una pagina importante della medicina italiana. A eseguire l’intervento è stato l’Ismett di Palermo, centro d’eccellenza frutto della collaborazione tra la Regione Siciliana e l’Upmc (University of Pittsburgh Medical Center). Protagonista, una madre di 77 anni, tra le donatrici viventi più anziane mai registrate nel nostro Paese, che ha scelto di donare un rene alla propria figlia, Rosa, affetta da insufficienza renale.

"Quando ho saputo che potevo donare il rene a mia figlia non ho avuto alcun dubbio", ha raccontato all'ANSA Teresa, la donatrice. "Il mio corpo sta bene, non ho particolari problemi fisici. Rifarei tutto da capo, perché con questo gesto ho potuto alleviare le sue sofferenze". Un’operazione definita eccezionale non solo per la componente emotiva e familiare, ma anche per il valore clinico: dimostra come la donazione da vivente possa rappresentare una valida e sicura opzione terapeutica anche in età avanzata, grazie a rigorosi protocolli di selezione dei donatori e all’impiego di tecniche chirurgiche d’avanguardia.

I numeri confermano l’efficacia di questa pratica. Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti, in Italia, tra il 2002 e il 2022, sono stati eseguiti 4.599 trapianti di rene da donatore vivente. La sopravvivenza dei pazienti a un anno dall’intervento è del 98,7%, mentre a cinque anni si attesta al 96,8%. Il caso di Teresa e di sua figlia è destinato a fare scuola, non solo per la sua rarità, ma anche per il forte messaggio di speranza e solidarietà che porta con sé: non necessariamente l'età costituisce un limite invalicabile per sottoporsi a un trapianto di organo.

Lo conferma anche la dottoressa Barbara Buscemi, responsabile medico del programma di trapianto di rene di ISMETT-UPMC. "Questo intervento – spiega – dimostra che non conta l’età anagrafica, come tutti noi medici sappiamo, ma l’età biologica. La signora Teresa è una delle donatrici più anziane d’Italia, avendo compiuto 77 anni al momento della donazione, ma il suo decorso post-operatorio è stato lineare. Si è alzata già il giorno dopo l’intervento ed è stata dimessa in tempi molto brevi".

Il trapianto è stato effettuato con tecniche chirurgiche innovative, come la nefrectomia laparoscopica, che riduce i tempi di recupero e minimizza le complicanze post-operatorie.  "Ero iscritta in lista d’attesa da cadavere – racconta Rosa, la paziente sottoposta al trapianto – ma i tempi erano lunghi e le mie condizioni peggioravano. Mia madre, a un certo punto, si è detta disposta a donarmi il rene. All’inizio ero preoccupata, speravo mi chiamassero per un trapianto da cadavere, ma poi mi sono affidata ai miei medici ed è andato tutto bene".

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