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Definì “orango” l’ex ministra Kyenge, Roberto Calderoli condannato a 7 mesi

Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli è stato condannato a 7 mesi, con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario, nel nuovo processo per la vicenda delle offese all’allora ministra dell’Integrazione Cecile Kyenge, che definì “orango”.
A cura di Annalisa Girardi
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Era il 2013, Cécile Kyenge ricopriva la carica di ministra per l'Integrazione. Durante un comizio della Lega a Treviglio, il leghista Roberto Calderoli l'aveva definita "orango". Per questo è finito a processo con l'accusa di diffamazione aggravata dalla matrice razziale e condannato a un anno e sei mesi. La Cassazione però aveva annullato la condanna in primo e secondo grado ed era stato poi aperto un secondo processo e oggi è arrivata la condanna a sette mesi.

La condanna per le offese all'ex ministra prevede la pena sospesa e la non menzione nel casellario giudiziario. Al nuovo processo Calderoli non si è mai presentato. E anche Kyenge, che come nel primo processo non si è mai costituita parte civile, non era in Aula. Nel nuovo processo è atteso comunque il secondo grado, ma probabilmente arriverà prima la prescrizione.

Alla prima condanna, alcuni anni fa, Kyenge aveva commentato sui social: "Il razzismo la paga cara: Roberto Calderoli condannato in primo grado ad un anno e sei mesi per avermi rivolto insulti razzisti. Era il 2013 quando di fronte a migliaia di persone fui paragonata ad un orango da Roberto Calderoli, parlamentare della Lega. Un oltraggio che il Tribunale di Bergamo ha definito una diffamazione aggravata dall’odio razziale".

Anche in quel caso la condanna era arrivata con pena sospesa: "Anche se la pena è sospesa, è una sentenza incoraggiante per tutti quelli che si battono contro il razzismo, conferma che il razzismo si può e si deve combattere per vie legali, oltre che civili, civiche e politiche", aveva commentato l'ex ministra. Per poi concludere: "Lo spazio pubblico non può diventare un terreno di incitamento all'odio razziale. È un grande insegnamento per tutti quelli che hanno avuto e che hanno a che fare con pratiche discriminatorie: il razzismo va condannato ovunque si mostra!".

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