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Matteo Salvini dice che l’Italia vivrà un nuovo Rinascimento

Il leader della Lega ha rivendicato ancora una volta il via libera al Ponte sullo Stretto, annunciando che l’Italia va verso un “nuovo Rinascimento” il cui unico ostacolo è “la paura di cambiare”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il leader della Lega rilancia la flat tax e l'autonomia, rivendica il Ponte sullo Stretto – a cui sta cercando di legarsi indissolubilmente dall'inizio del suo mandato al ministero dei Trasporti – e soprattutto vede un nuovo Rinascimento per l'Italia nei prossimi anni. Matteo Salvini interviene alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, parlando ai suoi e lanciando molti segnali verso l'esterno: "Se ciascuno farà il suo l'Italia nei prossimi anni anni vivrà un Rinascimento, una rivoluzione di bellezza, modernità e ricchezza che non ha mai vissuto negli ultimi decenni – dice il segretario del Carroccio – Abbiamo un'opportunità storica a portata di mano, sono assolutamente ottimista, fiducioso e determinato".

"Non è un caso che nel primo trimestre di quest'anno l'Italia sia cresciuta più di Francia e Germania – sottolinea Salvini – non abbiamo motivi per essere gli ultimi della classe, anzi siamo tra i primi tre". E aggiunge: "Basta non avere paura del cambiamento, perché l'avversario di questo Rinascimento siamo noi e la paura di cambiare". Insomma, l'unico ostacolo a questa nuova grande era di prosperità e rinascita, secondo Salvini, è la paura di cambiare.

"Stiamo sbloccando centinaia di opere – aggiunge ancora Salvini – c'è un Ponte che sarà il ponte tra Palermo, Roma, Milano e Berlino". E aggiunge: "Un Ponte che dà fastidio a tanti e invece io penso che darà fastidio alla mafia, perché porterà sviluppo e lavoro vero in terre che ne hanno voglia". Insomma, in maniera molto sottile Salvini accosta chi non è d'accordo sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto a chi vuole aiutare la mafia. "Poi stanno diventando tutti ingegneri – insiste Salvini – io ho fatto storia e fortunatamente per i siciliani il Ponte non lo progetto io". E conclude: "Il mio onere e onore è ripartire dopo cinquant'anni di chiacchiere, ma al dibattito parlamentare sono diventati tutti ingegneri".

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